Arcadi
Espada è un giornalista cosiddetto d’inchiesta che sta tentando, alla maniera
di certo giornalismo italiano, di entrare nel girdinio dei giusti e mettersi a
pisciare , in questo caso , sul “giusto” Giorgio Perlasca. Il suo libro uscito
in questi giorni in Spagna vorrebbe dimostrare che il Perlasca in pratica è un
millantatore, e che i suoi meriti infine non sono suoi ecc-ecc. Che all’uscita
del film (Perlasca , un eroe italiano) e del libro (Deaglio, La banalità del bene) si sentisse fortemente la mancanza-assenza dell’ambasciatore spagnolo era
lampante (qui si parla di 5200 ebrei salvati e di non sappiamo quanti
spediti nei campi di concentramento) e
che questo ambasciatore alla fine “non esistesse” mai. Oggi grazie ad Arcadi
Espada veniamo a sapere che lui non solo era presentissimo ma “tirava le fila”
(da dove ?) e che i veri “perlasca” erano lui e l’avvocato. Basta a dimostrarlo
il fatto che Perlasca non parlava né tedesco né ungherese né spagnolo, dando
così degli sprovveduti a migliaia di ebrei , di ungheresi e di gente che non dà
la qualifica di “giusto” al primo italiano che capita. Non dimentichiamo che il
“nostro Perlasca” è morto da pochi anni e che era a disposizione per
chiarimenti. Ora è vero che stiamo parlando di un libro che non abbiamo letto
ma la recensione che ne ha fatto Andrea Nicastro (Corriere 10 aprile 2013) ci
permette questo primo giudizio in attesa del libro. Oltre alla totale assenza
dell’ambasciatore uccel di bosco ci stupisce che questo Arcadi Espada non
conosca certe qualità tipiche italiane (prima avremmo detto latine o
mediterranee, oggi escludendo anche la Spagna ) nell’arte di arrangiarsi e di
comunicare. Basta andare a vedersi film come i magliari o quei tanti
personaggi interpretati dal Sordi al De Sica (basta il generale della Rovere )
e per non parlare di migliaia di imprenditori che riescono ancora oggi a
vendere in tutto il mondo senza sapere nemmeno l’inglese passando per rigide
dogane , polizie politiche e non so cos’altro. Il complesso che in questi anni la Spagna soffre nei confronti
dell’Italia è arrivato a tal punto che il Perlasca diventa “solo fascista”
mentre il “generalissimo Franco” diventa il vero salvatore dei 5200 ebrei .
Quello che sanno fare gli italiani in certe situazioni è nel nostro Dna assieme
a tanti difetti che mai abbiamo nascosto ma che per noi non sono difetti ma
“caratteristiche”. Se il signor Arcadi Espada vuole far entrare nel Giardino
dei Giusti il Generalissimo Franco
assieme al suo Ambasciatore aspetti che prima escano tutti quelli che vi sono
già dentro e poi non sta a lui certificarlo ma a chi ne è preposto.
Nessun commento:
Posta un commento