Sono
tornato a casa frastornato. Mentre per la signora Zuccaro già alle tre
di notte avevo chiaro cosa dire, per “C’è sempre l’aurora” ho dovuto
lasciar passare una giornata per sopravvivere ad una serata incredibile.
Già superare gli eventi della sera prima e accettare la presenza dei
Carabinieri come “servizio d’ordine” e non come ospiti mi ha ricordato
quando il nostro precedente Sindaco veniva ai consigli comunali con la
scorta. Cioè nel tempio della democrazia entrava la polizia in barba ai
miei amici di sinistra che quando vedevano un poliziotto davanti ad una
scuola gridavano al colpo di stato !
Ora
l’analisi del “C’è sempre l’aurora” debbo dividerla in più parti.
Lascio il giudizio sulla poesia perché è risaputo che non è acqua (o
vino ?) per me. Lascio il giudizio su Padre Giacomo Ribaudo perché uno
che vanta tante medaglie appese al suo petto non può essere oggetto di
uno sprovveduto come me ! (Spero un giorno mi chiarirà perché ha
accettato di essere strumentalizzato ).
Ora posso navigare liberamente.
Ieri
sera sono crollati alcuni miti del momento, da me sostenuti
strenuamente ! La prima la signora Castronuovo e il suo mecenate (o
viceversa) Salvatore Pulizzotto . Entrambi sapevano quanto ho intrigato
per portare a Marineo nel Hide Park Padre Giacomino e non aspettavo
certamente una lezione dai bagheresi in diaspora per imparare che il mio
obiettivo non era “io ho portato Padre Giacomino a Marineo “ , ma bensi
che venisse a Marineo. La stessa esperienza si è verificata con don
Rosario Giuè. Non mi serve la corrispondenza scambiata per dimostrare
quello che dico ! A me basta la soddisfazione che certe eccellenze
“ritornino”. In questo caso la signora e il signore precitati hanno
iniziato una passerella di auto gratificazione , condivisa con il nostro
assessore, come se le attività culturali al castello fossero frutto di
“due (tre con l’assessore)”. Forse ingannati da quattro intellettuali
della mutua più conigli che
sapienti ! Metti che ti dò un castello, metti un ristorante, un museo a
mio nome, qualche bagarese che non riesce a “esporsi” a casa sua e vai
con il liscio ! E quando non viene nessuno traslochiamo gli amici a
Marineo. E qui si fa l’errore dei riprenditi quando fatti i conti dei
voti per famiglia tutti coloro che contribuivano era restuccia. Se poi
aggiungi che gestire il successo non è da tutti allora capisci che la
passerella di ieri è stata una pisciata solenne verso chi ha collaborato
! E qui mi fermo perché non posso continuare a collezionare querele !
Fatto lo sfogo passo all’insulto !
Gent.ma
Elisa Martorana, ora posso dire con orgoglio che so tutto di lei. Il
giorno e l’ora che è nata, i suoi sogni, le sue illimitate capacità. Lei
ha fatto della fotografia poesia ! Delle quattro fotopoesie (una su
Bagheria !) lei ce le ha vendute a peso d’oro cioe come pale d’altare !
Ora non mi sarei stupito visto che iniziando dalla preziosa signora Rita
fino all ‘ ex assessore di Bagheria alla fine abbiamo avuto
l’impressione che nessuno conoscesse cosi a fondo Padre Giacomo Ribaudo
che nel risvolto del suo libro non nomina Bagheria. Ora mi lasci
giocherellare ma fuori le quattro foto il suo alto intervento nella
grafica ho fatto fatica a trovarlo . Vuoi perché noi siamo paesani, vuoi
perché tutti i significati che lei ha dato alle foto ci danno
l’impressione come se si cercasse “il personaggio” cui abbinarsi. Lei
non può venire da noi saccente dimenticando che lei ci deve lasciare il
giudizio e non anticiparlo. La faccia smarrita di Padre Giacomo con un
libro di casa “CNTN” dato in mano al nostro Pesco ne sarebbe venuto
fuori un gioiellino. Per non parlare delle foto che la nostra Maria
Ribaudo avrebbe potuto fornirgli, riprendendo soggetti più o meno del
paese natale di Padre Giacomo.
Ora
parliamo dei nostri panni sporchi. Quello che siamo riusciti a coprire
l’altra sera dovrebbe essere una lezione soprattutto per il nostro
Assessore. Avallare “tutto” e soprattutto mortificare Marineo affidando
in toto Padre Giacomo ai bagaresi è stata una leggerezza di cui non può
vantarsi. Il paese sta aspettando il Premio di Poesia. I pochi che
dissentono della formula fanno silenzio (non approfittatene ! ) perché
questo premio ormai ci è estraneo , come il gemellaggio, come la sua
Congregazione e tutte le sue congreghe. La frase che Franco Virga si è
autocopiaincollata la dice lunga e quindi misuriamo e ragioniamo perché
queste figure che chiamiamo eccellenze dovrebbe essere lei come
assessore a promuoverle e non solo a cavalcarle. Le assenze o
presenze-assenze dovevano essere gestite meglio perché molte assenze
testimoniano che non è vero che “c’è sempre l’aurora” . Impari dalla
signora Zuccaro che le ha dato
una lezione sulla comunicazione riuscendo a mettere assieme tutti coloro
che la mattina scoprono “l’aurora”.
Ps.
Il silenzio sul premio non è dovuto a consenso illimitato e nemmeno
alla “alta affluenza internazionale” ma al fatto che noi siciliani (in
questo caso marinesi) assuefare ci fa comodo come si come abbiamo fatto
per secoli con invasori e mafiosi. Solo una volta ci siamo ribellati !
Quando i francesi vollero verificare se le tette delle nostre donne
fossero sode ! Oggi ormai le tette non sono più proprietà privata ma un
bene comune .