Avis…si avuto la
fortuna che ai miei tempi ci fossero stati i giochi avis avrei vinto
certamente una medaglia anch’io. Quella dello stare assieme. Una cinquantina di
ragazzi dagli occhi felici si sono avvicendati in giochi infantili che alla
fine tutti venivano premiati. I genitori erano raggianti e si mangiavano i
propri figli con gli occhi sinceri . Le bambine , vere atlete in miniatura,
guidate da capisquadra attenti e responsabili che si divertivano anche loro. I
maschietti , a volte , rissosi ci tenevano a guadagnarsi qualche medaglia in
più. Mancava l’agonismo , la competizione ma di questo avranno presto come
misurarsi nella vita. Buona la direzione , Di Peri alla consolle e tanti altri
da Lella Calderone al sempre efficiente e presente La Barca a cui spetta un
posto in paradiso d’ufficio per la sua instancabile opera. Non gli ho mai
sentito dire “no” o brontolare. Colonne come lui tengono in piedi questi
eventi. Sconosco gli altri e non mi permetto giudizi , ma la macchina funziona.
Gli “atleti” lamentavano la semplicità dei giochi e qualcuno diceva “giochi
scemi per bambini intelligenti”. Esperienze come questa che durano nel tempo
vanno migliorate perché questi cinquanta sono bellissimi a vedersi ,
disciplinati al massimo, certamente miglior di certi adulti arroganti,
sapientoni e fatui. Portiamo a casa questo risultato felici che almeno per una
notte i nostri bambini hanno sognato di essere Berruti Mennea…
Ho sentito un “pezzo
grosso” dell’Avis abbracciare un bambino dicendogli … sangue del mio sangue …
mentre teneva in mano una siringa.
Ora tocca ai grandi
fare la loro parte. Diventare donatori non ti porterà fama né guadagni … ma ti
farà l’effetto dei donatori di organi. Una parte di te è dentro qualcun altro
in un legame fraterno indissolubile.
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