Questa
volta non sono stato capace di fare bene il mio lavoro. Ho cercato notizie
e aneddoti dappertutto e forse sono
stato punito per la mia sicurezza. Mesi fa incontrai Nino Trentacosti al
Passetto e gli chiesi qualcosa per il nostro giornale e in particolare su Pino
Calderone. Mi rimandò da Mimmo Tuzzolino. Lo vidi un po’ malandato e non
insestetti. Ora chiesi a Mimmo Tuzzolino il suo contributo per il giornale e
come fa di solito “non ti prometto
nulla, ho ottantanni, sono pieno di acciacchi, e cosi via”. Tutte bugie perché
se in pentola c’è Marineo lui non manca mai.
E’ stato il mio educatore e quando mi parla io mi alzo in piedi,
arrossisco ed ho timore che mi sgridi .
Ho
timore persino a tefefonargli per paura
che mi dica “basta mia hai scocciato”. Io avevo detto che il giornale andava in
chiusura il giorno 6 giugno per via dell’infiorata , per via che sono andato
dal papa a Milano, per via della mia famiglia. Anticipai al giorno 2 chiudendo
il giornale a Milano dove lui mi telefonò
dicendo lapalissiano “ mi avevi detto il 5 ed eccomi puntuale” . Avrei
voluto sprofondare. Il suo articolo come al solito arricchisce il nostro
giornale, lo impreziosisce e ci rende orgogliosi. E’ una firma importante
assieme a quella del Prefetto Romagnoli
di Nino Cangemi di Nino Greco, della
Ragusa, di Juliette, di Quartuccio di Ciro Spataro di Mariolina Sardo tutti nostri consolidati
collaboratori. Se poi aggiungiamo la preziosa e commovente testimonianza su Nino Trentacosti avrebbe completato in modo superbo le due pagine sull’infiorata.
Questo articolo verrà in ogni caso ristampato nel prossimo Guglielmo che dedicheremo a Nino Trentacosti che
speriamo ritorni presto in mezzo a noi.
O.S.
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