Trovare personaggi
di cui scrivere è difficile perché tranne rari casi tutti hanno giustamente la
loro riservatezza , e questo è bello, quelli invece che vorrebbero fare le
veline anche da vecchi ce ne sono a bizzeffe. La signora di cui ci accingiamo a
parlare la definirei con un termine a me caro, La Grusiteru, non so se esiste al femminile, nel
senso bello della parola è una persona che ama pettegolare o meglio apprende
una notizia e subito la diffonde e ovviamente la commenta. E’ da tutti
conosciuta come una “coraggiosa” non ha paura di nessuno ! Sono rimaste pochissime
persone superate i novanta cosi lucide e capaci di partecipare a qualsiasi
discussione. Per quanto mi riguarda sono sotto la sua aerea di influenza. Sa tutto
della mia vita, dei miei contatti, dove sono dove sono stato dove andrò. La mia
vicina di casa quasi tutte le mattine mi avvicina discretamente: ha telefonato
sua cugina e l’aspetta nel pomeriggio perché ha comunicazioni riservate da
farLe. Due su tre telefonate sul cellulare sono sue e a casa a Milano dallo
squillo del telefono i miei figli capiscono : è tua cugina La Patria ! Sa dove
sono stato sia la mattina che il pomeriggio, conosce i miei gusti, abitudini,
con chi ho litigato e da chi mi devo guardare. Ha un monitoraggio illimitato che
copre eventuali tegole rotte e finestre abusive. Come tutti ha i suoi detrattori
che da anni cerchiamo di riavvicinarli inutilmente perché per lei non esiste la
“riappacificazione” anzi lei la chiama “occasione per il nemico per avvelenarti”.
Io sono “mascaratu” sotto la sua protezione e mi tiene informato sui cosidetti “miei
nemici” che secondo lei sono anche i miei e quindi mi sa dire persino chi hanno
ospitato per farmi “uno sfregio”. Novantanni di esperienza la portano a dare
giudizi feroci su persone che ritenevo meritevoli di stima e lei ti legge il
curriculum con dati e fatti da tutti dimenticati. In casa mia trionfano i suoi
cestini di raffia a perenne memoria del suo passaggio terreno e ricorda a
memoria quanti ne ha fatti e a chi le ha dati. Faceva almeno due telefonate al
giorno a mia mamma negli ultimi anni di vita e per noi era un dono prezioso perché “le due cugine” tornavano adolescenti ,
pettegole e felici. La mia mamma poi mi interrogava su chi era la tizia o il
caio perché quarantanni lontana da Marineo molte cose si erano cancellate dalla
sua memoria. La sua casa è il museo vivente della sua storia e contiene opere realizzate
dal fratello quello “buono e artista” ,foto di antenati, madonne e crocifissi
di terracotta pregevoli e rari perché fatti in “casa”. Accudita da figli e
nipoti e mentre gli parla si “squaggia” da vera nonna. Lei usa il telefono come
medicina contro la solitudine e ne fa un uso totale che la tiene aggiornata su
tutto. E’ la più grande professionista dell’uso del telefono abbinato alla
televisione ottenendo un risultato eccellente e prezioso.
Questa è mia
cugina Italia che ho fotografato nella mia mente con le mani ai fianchi
magrissima capelli ricci rossi e occhi di fuoco pronta a scatenarsi contro
chiunque toccasse i suoi affetti. Là a la balata in faccia a lu “so” stazzuni !
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