COMUNE DI MARINEO
Provincia di Palermo
COMUNICATO STAMPA
In
ordine all’articolo riguardante il finanziamento dei lavori della
Chiesa Madre e al relativo commento, è opportuno sottolineare che
trattasi di restauro e messa in sicurezza di un bene dichiarato di
“interesse culturale nazionale” di particolare pregio e valore
artistico, così come sancito dal decreto dell’Assessorato Regionale ai
Beni Culturali del 24 novembre 2016. Tale intervento rientra in
un’ottica più ampia di programmazione che comprende la valorizzazione di
beni culturali e immateriali. Infatti sempre nell’ottica di una
promozione turistico/culturale del nostro territorio si è puntato,
assieme ai Comuni del circondario, a realizzare una rete culturale
comprensoriale riuscendo ad ottenere anche il finanziamento del progetto
denominato I’ART per un importo di € 1.500.000 circa da parte della
Città metropolitana di Palermo.Questi sono solo due dei diversi progetti
in cantiere (già finanziati) che sicuramente possono portare un aumento
del flusso turistico e di tutto ciò ad esso collegato. Pertanto l’opera
di restauro della Chiesa Madre non prevarica altre opere di pari
importanza che necessitano di tempi di finanziamento diversi. E’ utile
ricordare a tutti che i fondi regionali, nazionali e comunitari
finanziano particolari assi (tipologie di opere) vincolati e non
utilizzabili per finalità diverse. In tal senso, essendo quello relativo
alla Chiesa Madre un finanziamento con fondi europei non graverà su
ulteriori tasse comunali. In ultimo, occorre precisare che proprio
grazie all’intervento di messa in sicurezza, si eviterà la chiusura
della Nostra chiesa Madre e la sua fruizione da parte dei fedeli e di
tutti i visitatori (turisti, emigrati, ecc.....)
Marineo,lì 23/02/2018
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Ps Questo secondo comunicato stampa ci costringe a
rompere quel silenzio “elettorale” che ci eravamo imposto anche perché
stanchi di rincorrere le corbellerie altrui. Quest’ultimi purtroppo
non sanno adattarsi ad un convivere civile e quindi ci obbligano a
tornare a usare “le maschere antigas” modificate ai gas di oggi.
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