Se uno fa bene
non viene mai riconosciuta tale capacità. Prendi il Presepe Vivente ! Abbiamo
scoperto il D’Amato che da imprenditore si trasforma in organizzatore : zitto
zitto ha realizzato un ‘ opera che ha avuto pochi commenti negativi. Peccato
che ormai tutti i paesi limitrofi fanno il loro presepe vivente , ma resta il
fatto che avendo messo assieme energie qualitative ne è venuta una cosa
accettabile ! A tal punto che l’Amministrazione ha potuto dirottare i fondi
previsti per il presepe per pagare 30.000 ca euro (circa trentamila) come
anticipo agli avvocati per lo “studio” della causa-disgrazia della frana… e
altri 5.000 al mio ex avvocato per avermi difeso sin qui.
Perché non
delegare il D’Amato per il premio di poesia che si potrebbe svolgere nel
recuperato giardino del castello ? Pensate : il Comune potrebbe mettere
consulente Antonino Di Sclafani autorizzandolo a presentare almeno tre sue
poesie, gli Spataro con la Signora Maria Concetta (finalmente !) , il Sindaco
potrebbe andare al raduno Scout a Stalingrado . E l’Assessore re-suscitatore ?
Facciamogli imparare a memoria tutte le poesie in concorso. Il tutto sotto la
Regia del D’Amato che ha dimostrato di saperci fare ! A noi rimane la grande
soddisfazione di frequentare i poeti marinesi “liberi” : l’ex cusode dei nostri
avi Nino Di Sclafani, Ezio Spataro, la Signora Zuccaro , Franco Vitale ecc.ecc.
Il tutto
ovviamente dopo la prossima settimana quando prima del consiglio Comunale l’Assessore
al Bilancio oltre a presentarci e commentarci come sia stato possibile che l’Amministraziomne
precedente, a fronte di una inettitudine totale, abbia creato un buco di 7
milioni (bello scherzo quello di diffondere la voce di 70 milioni o 7 miliardi…)
…
Serve anche un appello
al Presidente del Consiglio ? Ecco ci dia la prova che il suo ruolo è
imparziale ! Ormai il fascismo è un ricordo ! Non si confonda !
Dai uno sforzo !
Iniziamo a usare bene le carte !
Riemerge dalle nebbie del
passato uno dei momenti più cruciali e crudeli di quella tragedia che fu la
fine del fascismo. Il momento è quello in cui, sul lungolago di Dongo, il 28
aprile 1945, quindici prigionieri furono messi a morte spicciativamente, per i
loro trascorsi fascisti, dopo un simulacro di giudizio.
Nessun commento:
Posta un commento