Una
sera tornava a casa un camionista dopo una giornata di lavoro. Credo
che fischiettava come fanno di solito i papà che tornano a casa ! Credo
che fosse anche un fine settimana ! Ora non conosco i dettagli ma resta
il fatto che la stessa strada era percorsa da un gruppo di studenti.
Erano guidati dal prof. Vincenzo Tusa ! L’appuntamento era con il
destino che aveva deciso di far incontrare il camionista con il gruppo
di studenti. Non occorre dire altro ma in quegli anni cinquanta,
successe quello che più o meno succede ancora oggi per le nostre strade !
I carabinieri per lungo tempo
non riuscirono ad arrestare il camionista fuggiasco e la madre
continuava a fare la spola fra Marineo e Palermo sperando che prima o
poi “l’omicida stradale” (presumo né drogato né sotto alcolici) venisse
assicurato alla giustizia ! Come succede spesso da noi il maresciallo
del tempo si trovava ad un bivio : eseguire l’arresto lasciando due
bambini peggio che orfani o “allungare” la cosa sperando che la mamma si
addolcisse lasciando che la cosa si evolvesse da sola. Come non saprei
dirvi ma so che la mamma una sera mise in pratica quel “cerche la famme”
che ha permesso a tantissimi poliziotti di diventare famosi. Noi
avevamo già avuto in paese esempi di donne con le palle (basta ricordare
la mamma del bambino caduto nel tombino a lu chianu che la mamma non
accettò che fosse morto sino a convincere qualcuno ad entrare nel lungo
tombino, o quella che ci sono ancora le foto in giro che vestitasi da
uomo si mise in cerca del figlio rapito e non torno a casa se non dopo
averlo trovato, ecc.ecc.). Quindi quella mamma non fece altro che una
sera passare dalla caserma e invitare il maresciallo a seguirla sino a
casa del camionista che stava appunto cenando a casa sua con la famiglia
!
L’incidente
di Bolognetta lasciò tutti esterrefatti perché quando ad un professore
gli muore un alunno fra le mani vi prego non lasciatemi descrivere come
si dovettero sentire tutti gli altri.
Poco
tempo dopo scortato dal mio amico inseparabile dopo aver segnalato al
Comune (Sindaco Fragale) quello che stavamo tentando di fare alla
Montagnola decidemmo di “avvisare personalmente” la Sopraintendenza e ci
presentammo entrambi a Palermo. Due adolescenti con i pantaloncini
corti certamente non è che furono immediatamente ricevuti ! Sino a
quando il Sopraintendente esce dall’ufficio e rimprovera il piantone
(tranquilli non era quello di Marineo che un giorno sarebbe diventato
sindaco !) : dove sono quelli di Marineo ! Disse davanti a noi,
sbalordito di trovarsi davanti due ragazzini in pantaloncini corti !
Cosi conoscemmo il Prof. Vincenzo Tusa il papà di Sebastiamo caduto assieme ad altre 150 persone .
Dopo
convincemmo Vincenzo Tusa che passò un pomeriggio con noi al circolo
Omnia a datare tutte le ciamarite da noi raccolte e questo ci permise di
fare la mostra a la “chesa di li mastri” . Mi stupì che Vincenzo Tusa ci accarezzasse in modo particolare. A Marineo aveva perso un suo alunno e ne aveva trovato una dozzina.
Ora
chiuderei con Giovanni Perrone che in un recente incontro con il Prof.
Sebastiano ospite a Marineo gli ricordò quanto sopra. Il Professore
divenuto intanto famoso come il padre chiese a Giovanni copia
dell’articolo firmato dal padre nel nostro giornale Lu Grusiteru che
aveva sostituito l’Omnia e il resto della documentazione
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