lunedì 27 gennaio 2014

DISEGNA CIò CHE VEDI



                    L'Olocausto vissuto da una bambina: Helga Hošková Weissová

   Abbiamo conosciuto la signora Helga a Milano alla presentazione della mostra dei suoi disegni fatti nel campo di concentramento di Terezín e abbiamo scoperto che ci conoscevamo da lontano: suo figlio ha sposato la figlia di nostri carissimi amici.
   La signora Helga nasce lo stesso anno come Anna Frank nel 1929 e il 4 dicembre del 1941 lei e suoi genitori vengono internati nel campo di concentramento di Terezin, un luogo vicino a Praga – ex caserma costruita dall’imperatrice austriaca Maria Teresa - dove Hitler fa riunire soprattutto i bambini e dove le condizioni di vita sono ancora accettabili. Tanto è vero che si producono i filmati di propaganda mostrando al mondo che nei suoi campi si vive bene, si fa del teatro e si suona la musica.
   Il padre della piccola Helga invita sua figlia a disegnare ciò che vede su un quaderno che le lascia. Ne è nata una documentazione che è sopravvissuta alla guerra. Nei disegni della signora Helga possiamo notare una differenza: finché la vita ha la parvenza di normalità sono tutti a colori realizzati con tanti dettagli. Quando vede le scene drammatiche abbozza solo un disegno in bianco e nero. Un disegno per tutti – una donna si butta sul filo spinato sotto l’alta tensione e muore – la piccola pittrice disegna il suo corpo straziato.
   Nell’anno 1944 all’età di 15 anni lei e sua madre vengono spostate ad Auschwitz e nella selezione lei dichiara di avere 18 anni e rimane nel reparto delle donne. - Ci raccontava che da quel momento non lascia mai la mano di sua madre con la quale si salva. - Vengono destinate ad un campo di lavoro a Freiberg vicino a Dresda ma da lì sono costrette a partecipare alla “marcia della morte” che dura 16 giorni fino al campo di Mauthausen. Lì vivono fino alla liberazione del campo il 5 maggio 1945. Dopo la guerra, il ritorno a Praga dove la signora Helga studia la pittura all’Accademia e poi dopo la Rivoluzione di velluto (1989) espone i suoi disegni in diversi Paesi del mondo. Nel 1993 ottiene il dottorato honoris causae all’Università di Boston e anche nella sua patria le sono consegnati importanti riconoscenti. Nel 2013 esce il racconto della sua esperienza: “Diario di Helga: racconto della vita di una giovane ragazza nel campo di concentramento.”
   Ecco la nostra testimonianza di Olocausto, a lieto fine se volete ma nessuno può immaginare come viene segnata per tutta la vita una ragazzina che ha vissuto i suoi orrori in prima persona. La signora Helga ci ha raccontato i suoi incubi e le sue difficoltà e oggi fa di tutto perché la memoria di loro che non sono stati fortunati come lei, non venga né dimenticata né negata.

Milano, 25.01.2014                                                                                Růžena Růžičková

PS . "La bambina" non tenne un diario (come Anna Frank). Il libro appena edito è frutto di ricordi ed esperienze della signora Helga. Per altre immagini vedi il sito 
www.Terezin campo di contentramento

2-continua

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