Il Giardino dei Giusti in ricordo dei piccoli grandi “eroi”
che hanno salvato migliaia di vittime dalle persecuzioni naziste.
Un Giardino dei Giusti a Marineo? A Palermo
c’è già
Giorgio Perlasca e Gino Bartali. Giovanni Palatucci e Don Enzo Boni
Baldoni. Ed altri 410 Giusti italiani
che durante l’ultima guerra, a rischiodella loro
vita, hanno salvato migliaia di persone dalle
persecuzioni naziste. Per
onorarne il coraggio e la memoria esiste a Gerusalemme un luogo chiamato Giardino
dei Giusti. A idearlo è stato, all’inizio degli anni ’60, Moshe Bejski, un
sopravvissuto ad Auschwitz grazie al celebre ed eroico Oskar Schindler, quello
della lista. A ciascuno di loro è dedicata la piantumazione di un albero, che
nella tradizione ebraica è il desiderio di ricordare in eterno una persona
cara. Bejski ha dedicato la sua vita a scovare questi
piccoli grandi “eroi” - anche se avessero salvato un solo ebreo - perché la sua
gente possa ritrovare quella fiducia nell’umanità che ha perso e riprendere a
credere nell’uomo.
Oggi giardini, piazze, boschi cimiteri-memoriali, targhe e cippi sono
sorti in ogni parte del mondo per mantenere vivo il ricordo non solo delle
persecuzioni ma anche di chi ha soccorso le vittime. Il ricordo è esteso anche
ad altri crimini contro l’umanità: non solo Shoah anche il genocidio del popolo
armeno, i gulag comunisti, le tragedie del Rwanda e dei Balcani.
13 le città italiane che hanno creato nel tempo il Giardino dei Giusti.
Tra queste la prima è Milano che recentemente ha inserito tra i Giusti nel
mondo Vaclav Havel scrittore, drammaturgo, primo presidente della Repubblica
Ceca e fondatore di Charta 77 e di cui questo blog ha anche scritto. Anche il comune di Palermo ha ricavato tra le
rovine delle mura di un settecentesco palazzo appartenuto alla nobildonna
Francesca Fulci - in via Alloro, nei pressi del quartiere ebraico Moschita - un
giardino per commemorare i Giusti siciliani, tra cui Calogero Marrone, il
nostro “Perlasca” (la cui bella storia vorremmo narrare successivamente se non
abbiamo annoiato troppo i nostri cyber-lettori).
Anche l’amministrazione comunale di Marineo, accogliendo la richiesta
di alcuni concittadini, ha un progetto di un Giardino dei Giusti per cui è
stato già identificato il luogo dove potrebbe sorgere. Una bella iniziativa,
che potrebbe dare notorietà e prestigio al nostro paese. (M.S.)
Chiarissimo consigliere !
Proprio nel giorno della memoria mi rivolgo a Lei, come facente
funzione del suo “memorandum personale” , per evidenziare quanto i riprenditi hanno correttamente segnalato
nella loro relazione del 8 gennaio 2014 durante un consiglio comunale “in
trasferta” al castello per ricordare quel libretto sui fasci siciliani che ,a
detta di Franco Virga, è “ampiamente superato”. Gli e lo ricordo:
“Registriamo con notevolissimo piacere l'intervento del
Consigliere Cutrona il quale ha presentato la proposta di istituire il Giardino
dei Giusti a Marineo, ove poter ricordare anche le 18 vittime appartenenti al
fascio di Marineo, nel giardino dei giusti vengono piantumati degli alberi per
commemorare "i giusti" ovvero persone che, nel mondo, si sono opposti
con responsabilità individuale ai crimini contro l'umanità e ai
totalitarismi, tali giardini vengono "gestiti" dall'associazione
GARIWO la foresta dei giusti, nel programma elettorale di Rirpenditi Marineo, ,
avevamo inserito l'istituzione di detto giardino, non possiamo quindi che
compiacerci dell'iniziativa proposta dal consigliere Cutrona.”
Mi sembrava il caso
vista la
ricorrenza e, vista sopratutto la sua deontologia già, altre volte evidenziata,
che proprio in questi giorni “memorabili” ci aggiornasse sulla sua proposta,
già suggerita dai riprenditi e inserita nel contesto di certi martiri locali
dissotterrati per l’occasione. Sembrava tutto ok , tutto a posto. Disponibile
il terreno, disponibili i martiri , già scelta la paternità del luogo, mancava
il simbolo o meglio l’imprimatur che per cinque anni ci siamo visti sbattere in
faccia da quell’assessore alla cultura che non ci sembra si differenzi molto
dal presente .
Speriamo che Lei non sia strumento della solita politica del
dire e non fare perché per noi sarebbe
la più grande delusione dopo quella della sua rinunzia alla carica di assessore
. La politica deve stare attenta a “non scherzare con i morti” ! Ma se
l’ostacolo potrebbe essere se dedicare il giardino al suo assessore alla
cultura accetti subito perché forse l’ essere presente “fra i giusti” lo potrebbe
far guarire dalla voglia di apparire ovunque , dovunque e comunque. Intanto ci
tenga aggiornato .
3-fine
3-fine
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