Se
ora ci si mette anche l’arch. Arnone , attuale deus ex machina della
immondizia marinese siamo rovinati. Intanto non fraintendiamo. La sua
“guida sicura” (avviso del 10 gennaio u.s.) ci impone l’ennesimo
“gravame” sulla differenziata, in special modo la plastica. L’unico
prodotto che ancora si poteva fare “imballandolo” nella stessa plastica e
quindi in regola. Il suo elenco diventa cervellotico quando ci troviamo
a dover separare oltre 50 tipi di plastica da un lato e circa 20
dall’altro ! Scusi architetto ma a chi compete ciò ? Non dimenticando
che i venti tipi vanno a sua volta suddivisi nelle varie categorie ? Ora
mi si dice che oltre l’avviso Lei avesse proposto che i dipendenti
comunali di area manumanca fossero utilizzati per il servizio a
domicilio per coadiuvare i cittadini nella catalogazione e
protocollazione (si può dire?) della plastica. Qualora queste risorse
umane non fossero sufficienti , mi si dice, che Lei abbia proposto di
coinvolgere patronati e sindacati facenti parte all’area dell’inventore
locale della immondizia locale “Parte differenziata ma già all’autoparco
arriva indifferenziata”. Non contento ,mi si dice ancora, che Lei a
spese dei contribuenti (veda interrogazioni su prestazioni
straordinarie) è stato visto
la notte pulire cassonetti e simili in modo che siano pronti per ogni
evenienza. Ora Lei comprenderà bene che il cittadino si sia spiegata la
chiusura temporanea del suo ufficio (vedi avviso) proprio per sopperire
al “Pronto cassonetti!” che ha causato il tentativo di suicidio da parte
degli inventori precedenti del servizio i quali verrebbero privati del
sacchetto appeso al balcone di cui sono fieri in zona brannu (a quanto
pare esentata dalla differenziata). Architetto che zitto zitto ci si sia
messo anche lei a realizzare il sogno di farci morire “per immondizia
molesta” ? Non vorrei che il “gruppo del dire ma mai fare” si rifiutasse
di assistere i cittadini a domicilio lasciandoci in piena disperazione.
Pensi lei ai divorzi, separazioni, adulteri eterosessuali che la cosa
causerebbe nelle famiglie costrette dopo cena a passare le nottate a
dividere la plastica “secondo Arnone” anzicchè a produrre l’utile e il
dilettevole : e cioè che l’utile sta per bambini e il dilettevole nel
produrli. Architetto non è che lei per caso ha fatto i conti e stabilito
che i conti non quadrano ? No i conti della differenziata ma quelli dei
cittadini ! Addio gente ! E’ finito il tempo che in famiglia si
sbucciavano fave e piselli separandoli ,ora le coppie si ritrovano in
camera da letto (dove si deposita la plastica) ed è bello e istruttivo
avere al capezzale “l’editto Arnone” . “Amore i “goldoni” sono plastica ?
E’ specificato nell’editto …”
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