La shoah? Un’invenzione propagandistica.
6 milioni di ebrei uccisi? Forse 500 mila
Un
insolito viaggio di nozze nell’inverno polacco di Auschwitz, Birkenau e
Majdanek quello di Fred Leucter, ingegnere canadese esperto in
costruzioni di camere a gas, sedie elettriche, iniezioni ed altri
marchingegni letali in uso negli Usa per pene capitali. Pioniere del
negazionismo tecnico, nel 1988 intraprese con la moglie Carolyn -
immaginiamo riluttante - una spedizione in Polonia per esaminare le
“presunte” camere a gas e relativi crematori perché ne verificasse la
operabilità ed efficienza.
Il committente di questo terrificante compito era un tedesco stabilitosi in Canadà, il neonazista Ernst
Zundel, che viveva vendendo oggettistica nazista e, in cerca di
notorietà, aveva scritto un libro negando l’esistenza delle camere a gas
e dei campi di sterminio. L’Olocausto
non è mai esistito! Venne processato, più che per questa tesi, con
l’accusa di istigazione all’odio razziale e per difendersi, bisognoso di
prove “scientifiche”, contattò Fred Leucter incaricandolo di stilare
una perizia a favore delle sue tesi.
Il
meticoloso rapporto che il coscenzioso ingegnere preparò dopo avere
ispezionato tutti i luoghi durante la sua luna di miele - così definito
da lui stesso il singolare tour - concludeva
che “a causa della loro forma e del tipo di costruzione quelle
installazioni non potevano essere state utilizzate per esecuzioni di
massa per l’assenza di cianuri nei resti delle camere a gas”. Inoltre
“l’assenza sui tetti di aperture per l’introduzione del potente
insetticida e l’incapacità termotecnica dei forni crematori non poteva
garantire questo enorme numero di cremazioni”.
Leucter testimoniò
a favore di Zundel, che però fu condannato lo stesso. Dopo questo
episodio fu protagonista di un premiato documentario (Il signor Morte)
ma ricadde nell’anonimato e dovette cessare l’attività perché nessuno
gli ordinò più niente, neanche qualche misera riparazione, a causa della
pressione che gruppi ebraici - a suo dire - avevano fatto ai funzionari dei penitenziari. Perse la moglie -
e te credo - e oggi vivacchia facendo l’autista per disabili. Le sue
tesi purtroppo - grazie alle infinite potenzialità divulgative di
Internet, dove prosperano numerosi siti antisemiti e negazionisti -
conquistano sempre più sostenitori.
Tali
idee, diffuse in Europa dal professore francese Robert Faurisson, sono
state divulgate in Italia da Carlo Mattogno, considerato il principale
esponente del negazionismo nostrano. In numerose pubblicazioni il
saggista nega che siano state pianificate azioni di sterminio nella
Germania nazista: i lager
sarebbero stati luoghi di concentramento, transito, lavoro o soggiorno
funzionali ad una politica di evacuazione di alcune categorie
potenzialmente pericolose (ebrei e zingari). L’Olocausto non sarebbe
altro che una macchinazione propagandistica nata nei lager. Sostiene
inoltre l’impossibilità fisica dei forni crematori di eliminare l’enorme
massa di cadaveri per questioni di tipo tecnico ed ingegneristico.
E’ di questi giorni la notizia
che il Senato ha approvato un disegno di legge per introdurre il reato
di negazionismo dell’Olocausto e dei crimini contro l’umanità, con ovvia
soddisfazione delle comunità ebraiche. Penalizzare il negazionismo però
non può essere la soluzione al problema. In molti pensano che le idee
si combattono con le idee non con la legge.
Mariolina Sardo
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