domenica 26 gennaio 2014

IN VIAGGIO DI NOZZE AD AUSCHWITZ

La shoah? Un’invenzione propagandistica.
6 milioni di ebrei uccisi? Forse 500 mila
Un insolito viaggio di nozze nell’inverno polacco di Auschwitz, Birkenau e Majdanek quello di Fred Leucter, ingegnere canadese esperto in costruzioni di camere a gas, sedie elettriche, iniezioni ed altri marchingegni letali in uso negli Usa per pene capitali. Pioniere del negazionismo tecnico, nel 1988 intraprese con la moglie Carolyn - immaginiamo riluttante - una spedizione in Polonia per esaminare le “presunte” camere a gas e relativi crematori perché ne verificasse la operabilità ed efficienza.
Il committente di questo terrificante compito era un tedesco stabilitosi in Canadà, il neonazista Ernst Zundel, che viveva vendendo oggettistica nazista e, in cerca di notorietà, aveva scritto un libro negando l’esistenza delle camere a gas e dei campi di sterminio. L’Olocausto non è mai esistito! Venne processato, più che per questa tesi, con l’accusa di istigazione all’odio razziale e per difendersi, bisognoso di prove “scientifiche”, contattò Fred Leucter incaricandolo di stilare una perizia a favore delle sue tesi.
Il meticoloso rapporto che il coscenzioso ingegnere preparò dopo avere ispezionato tutti i luoghi durante la sua luna di miele - così definito da lui stesso il singolare tour - concludeva che “a causa della loro forma e del tipo di costruzione quelle installazioni non potevano essere state utilizzate per esecuzioni di massa per l’assenza di cianuri nei resti delle camere a gas”. Inoltre “l’assenza sui tetti di aperture per l’introduzione del potente insetticida e l’incapacità termotecnica dei forni crematori non poteva garantire questo enorme numero di cremazioni”.
Leucter testimoniò a favore di Zundel, che però fu condannato lo stesso. Dopo questo episodio fu protagonista di un premiato documentario (Il signor Morte) ma ricadde nell’anonimato e dovette cessare l’attività perché nessuno gli ordinò più niente, neanche qualche misera riparazione, a causa della pressione che gruppi ebraici - a suo dire - avevano fatto ai funzionari dei penitenziari. Perse la moglie - e te credo - e oggi vivacchia facendo l’autista per disabili. Le sue tesi purtroppo - grazie alle infinite potenzialità divulgative di Internet, dove prosperano numerosi siti antisemiti e negazionisti - conquistano sempre più sostenitori.
Tali idee, diffuse in Europa dal professore francese Robert Faurisson, sono state divulgate in Italia da Carlo Mattogno, considerato il principale esponente del negazionismo nostrano. In numerose pubblicazioni il saggista nega che siano state pianificate azioni di sterminio nella Germania nazista: i lager sarebbero stati luoghi di concentramento, transito, lavoro o soggiorno funzionali ad una politica di evacuazione di alcune categorie potenzialmente pericolose (ebrei e zingari). L’Olocausto non sarebbe altro che una macchinazione propagandistica nata nei lager. Sostiene inoltre l’impossibilità fisica dei forni crematori di eliminare l’enorme massa di cadaveri per questioni di tipo tecnico ed ingegneristico.

E’ di questi giorni la notizia che il Senato ha approvato un disegno di legge per introdurre il reato di negazionismo dell’Olocausto e dei crimini contro l’umanità, con ovvia soddisfazione delle comunità ebraiche. Penalizzare il negazionismo però non può essere la soluzione al problema. In molti pensano che le idee si combattono con le idee non con la legge.
Mariolina Sardo

1-continua

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