domenica 2 febbraio 2014

LE MEMORIE DI SAN CIRO

VISTO CHE SIAMO IN ARGOMENTO
Negli anni dell’eremitaggio, Ciro mutò radicalmente il sistema di medicare i suoi pazienti. Non usò più farmaci o erbe,ma soltanto preghiere ed insegnamenti cristiani !
In particolare si interessò agli studi di medicina per i quali la città era famosa grazie all’opera di Galeno.(Vedi nostro articolo su Galeno)
In un paese dove la cultura non è mafietta pura queste due frasi andrebbero chiarite e, osiamo dire, discusse. Qui tutto è aleatorio copiato non spiegabile. Ma noi abbiamo anticorpi robusti !
Attribuire dove e come cambiò San Ciro tecnica è roba da Herry Potter.…
Teodosia Teotista, Eudossia e Atanasia , consorote di San Ciro ascoltavano ascoltavano silenziose (forse e meglio dire “impaurite” perché da li a poco ci avrebbero rimesso la testa) mentre il santo continuava il suo Je accuse : “Ma come si può essere Superiori della mia “Casa” essendo impegnati in politica? Aveva detto che avrebbe lasciato…cosa gli manca un sostituto valido ? “ Ho già segnalato Taormina, Schimmenti e oggi aggiungo Alloro o altri altrettanto validi. Ad un certo punto noto nelle sue parole una leggerissima vena invidiosa verso Don Bosco e lo faccio notare… Immediatamente lui mi spiega la differenza fra un fedele e un biografo. Il fedele non ha bisogno di niente perché “crede”, il biografo quando non ha “fatti” li costruisce …
E qui inizia a paragonare il “suo viaggio” con quello di San Bosco che proprio in questi giorni sta facendo a Milano. Partito da Torino viene “depositato a dormire” all’autoparco di Leoncavallo, dietro casa di mia madre. Da li su un tram in giro per la città toccando varie basiliche . Don Bosco incontra i milanesi in tram ! per finire il suo viaggio in Duomo e poi riposare nella mia parrocchia di San Agostino (che coincidenza per gli studiosi marinesi di Agostino). Da dove poi rientrerà a Torino. Questo 31 gennaio ci porta questa doppia festività dove i due santi “viaggiano uno sulla balilla del Salerno l’altro sul tram ,
E cosi replico tu guarivi senza attrezzi ne unguenti ! E non ti facevi pagare ! Allora chiariamo. La storia di guarire “a parole” appartiene a nostro Signore e “ai guaritori di oggi”. Io ero grosso modo come medici senza frontiere e poi dimmi tu come facevo a farmi pagare da uno a cui avevo amputato un braccio o una gamba, o tolto un occhio ? Il mio metodo era il seguente: prima i degenti mi venivano portati ad Alessandria ,( dopo incorporata nella chiesa dei «Tre Fanciulli»), c’era la camera dove ricevevo i clienti, poi a Menouthis, (nel serapeo , quello di Ipazia) dove i degenti ,che venivano portati (oggi diremmo dall’Unitalsi) e pronti per passare la notte stesi sul pavimento “adda passa a nuttata” per ritrovarli la mattina seguente guariti, medicati e-o miracolati.
Tutto qui né più ne meno come avviene oggi nei luoghi dove Dio ha scelto di operare miracoli.
Mi sorge il dubbio che stiamo analizzando lana caprina ! Il Ciro ,laureato alla scuola di medicina ,specializzazione in miracoli, Università del Padre Eterno, non si dà pace di come vanno le cose oggi. Replico che fra tutti i santi lui è l’unico a Marineo ad avere casa di proprietà, ad avere a sua volta il servizio trasporto degenti in costruenda casa propria, che fa il nesci santità ? Si quella costruzione propinqua alla moschea di Tripoli (non di Libia…) e per di più oltre la casa, può contare sulla conservazione dei riti (si perpetua la trazione ancora oggi delle Teudosia, Teotista, Eudossia e Atarassia) .Faccio notare che da quando ci “frequentiamo” è più lui che si lamenta mentre dovrei essere io depositario di dubbi e incertezze.
Mentre meno me lo aspettavo riprende il discorso su Don Bosco… Dai Ciro è vero che tutti gli oratori d’Italia sono intestati a San Bosco ma tu hai intestata la squadra di calcio del paese ! Speriamo che non finisca come le aste della vara che forse finiranno in stuzzicadenti perché nessuno vuole più portare a spalla la “vara” !
3 continua

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