martedì 18 febbraio 2014

SI PUò FARE DI PIU...



Si può fare di più

Ci sono vari tipi di carnevale. Mi ricordo quello di Milano (che dura di più sino a sabato) quando preparavi il tuo costume (molti lo affittano ) e la sera anzicchè  andare in piazza prendendo stradine e vicoli andavi a destinazione e incontrando altre maschere come te scambiavi commenti e saluti. In particolare ne ricordo uno quando ci demmo appuntamento alla fermata del tram più vicina, e venimmo recuperati dal tram che ,appositamente  noleggiato,  e ci divertimmo a vedere le facce di chi aspettava alla fermata mentre li invitavamo a salire nel tram dove ben due gruppi musicali accoglievano  gli ospiti tutti rigorosamente mascherati. C’è quello di Venezia ormai riservato ai giovani che sfuggono la riservatezza e se non sono almeno gruppi di cento non sanno stare al mondo e quindi crollano . Poi  ricordo quello nelle marche che si svolge casa per casa e vedere quelle maschere ti senti come comparsa in un film in costume. Ora da qualche anno il buon Taormina  in tempi reali ci rifila le foto del nostro carnevale locale. Più di una volta ho analizzato quelle foto, le ho ingrandite ne ho cercato altre e alla fine mi sono rifiutato qualsiasi commento. Sciatteria. Nessun costume. Stracci addosso taroccati da costume. E’ l’alibi dell’aggregazione forzata. Della mancanza del buon gusto, camuffata da aridità mentale e organizzativa. Si vuol fare in qualche giorno quello per cui altri dedicano mesi e settimane. Tralasciamo i carri. Si potrebbero giustificare con la mancanza di fondi. Tipico l’esempio dello scorso anno quando l’amministrazione comunista   affidò al solito  Salvino Di Sclafani un paio di migliaia di euro  riuscendo in quella farsa (appunto ) di riuscire in mezza giornata a deliberare il tutto anche ad uffici chiusi. Ma la sciatteria è tipica di chi non vuol fare nulla senza nulla, oppure o tutti con il costumino di zorro o con una pentola in testa. Ora non cerchiamo paragoni con Venezia o Milano , ma vivaddio , almeno uno su cinquanta ci dovrebbe essere…
Questo è un evento che si ripete tutti gli anni e quindi visti in parrocchia sempre le stesse facce che ci gratifichino iniziando a produrre costumi in “proprio” o almeno che qualche mese prima “affidino “ alle famiglie l’incarico di almeno un costume su dieci a regola d’arte.
Questi fatiscenti organizzatori hanno qualche attenuante. Se quelli della San Ciro in decenni (o meglio secoli) non sono riusciti a creare-acquistare-realizzare nemmeno un costume l’anno per la dimostranza  come si può pretendere che la struttura della parrocchia possa avere menti pensanti in tal senso. Fatta eccezione per la squadra di calcio (li si che ci vuole  organizzazione) in nessuna altra attività vediamo sprecare l’uso del cervello. Eppure si raccolgono i fondi (si parla di budget mediamente di circa 20-30.000 euro)  mai da nessuno controllato (speriamo che almeno il parroco lo faccia) e in mezzo a questo turbinio di danaro non si possono investire 2.000 euro l’anno per i costumi ? Basta toglierli dal budget milionario dei fuochi d’artificio … Del resto anche le famiglie o per meglio dire i privati non ne sentono il bisogno … ma di grazia si può sapere cosa interessa la collettività ?

Nessun commento:

Posta un commento