venerdì 7 febbraio 2014

UN' OPINIONE SUI GIOVANI: SONO IL FRUTTO DELL'EDUCAZIONE RICEVUTA

In margine all’incontro :Generazioni a confronto
Di Francesca Salerno *
La prigione di Socrate nell'Acropoli
“... la gioventù di oggi ama il lusso, è maleducata, si prende gioco dell'autorità, non ha nessun rispetto per gli anziani. I ragazzi di oggi sono tiranni. Non si alzano in piedi quando un anziano entra in un locale, rispondono male ai loro genitori e tiranneggiano i maestri...”
Sembra una frase attualissima mentre invece era l'opinione del filosofo Socrate, vissuto tra il 469 e il 399 a.C. E ancora:
“ … Oggi il padre teme i figli. I figli si credono uguali al padre e non hanno né rispetto né stima per i genitori. Ciò che vogliono è essere liberi. Il professore ha paura degli allievi, gli allievi insultano i professori...”.
Tratto dal libro VIII de “la repubblica” di Platone, vissuto dal 428 al 347 prima di Cristo.
Due esempi che mostrano come da sempre i giovani suscitano le stesse reazioni da parte degli adulti. Le critiche spaziano dall'impertinenza, alla mancanza di rispetto e di valori. Oppure si imputa loro indifferenza, apatia e disinteresse verso qualunque cosa.
Eppure anche gli adulti siamo stati giovani.
Quando si parla di giovani, bisogna fare sempre molta attenzione a non passare subito alle generalizzazioni. Vero è che si possono constatare dei tratti comuni nella psicologia e nella sociologia dei giovani del mondo intero: il peso della globalizzazione, l'impatto della musica, della televisione e di Internet influenzano e unificano considerevolmente la mentalità giovanile di quasi tutti i paesi, ma è pure vero che la personalità di un giovane è anche il risultato di un'educazione, di una scolarizzazione e, a volte anche di una catechesi, che non hanno formato abbastanza. E così, a volte, i giovani, possono essere sfrontati, a volte possono prendersi troppa confidenza, confondendo i loro codicipersonali con quelli sociali, dimentichi del senso di gerarchia, dell'autorità, del sacro o delle convenienze sociali e delle regole del “bel parlare”. Alcuni non hanno mai imparato le regole della convivenza sociale, da quelle del codice stradale ai riti della vita familiare e sociale. A mio modesto avviso, i giovani di oggi manifestano diverse fragilità, pur restando aperti, disponibili e generosi. Non sono più prigionieri delle ideologie, come le generazioni precedenti. Aspirano a rapporti autentici e sono in cerca della verità, ma non trovandoli nella realtà, sperano di scoprirli dentro di sé. Un simile atteggiamento li predispone a ripiegarsi sulle proprie sensazioni e sull'individualismo, mettendo al proprio servizio i legami sociali e il senso dell'interesse generale. E, anche se il contesto sociale non li aiuta a sviluppare una vera e propria dimensione spirituale, molti sono comunque pronti a impegnarsi per alcune grandi cause. I giovani di oggi sono come le generazioni precedenti: capaci di generosità, solidarietà e dedizione se sono motivati da una causa; purtroppo hanno meno riferimenti sociali e meno senso di appartenenza dei loro predecessori. E ciò li spinge ad essere individualisti, a fare scelte senza tenero conto, a volte, dell'insieme dei valori, delle idee e delle leggi comuni. Sempre senza generalizzare, dicevo prima che i giovani sono il frutto dell'educazione ricevuta, prima in famiglia e poi dalle altre istituzioni preposte a ciò. Che dire dei genitori di oggi? sono troppo permissivi, troppo disposti a proteggere i propri figli, tanto da non riuscire ad affermare la propria autorità su di loro. Dal mio punto di vista, tutti gli atteggiamenti scorretti dei giovani, quali anche il non rispetto del prossimo e delle persone in genere, è anche e soprattutto frutto dell'educazione ricevuta. Bisogna ammettere che alcuni decenni fa, esisteva più rispetto dei giovani verso i genitori, gli insegnanti, gli adulti in genere, meno riscontrabile oggi. Indubbiamente, anche allora era un luogo comune il detto: “...ai miei tempi i giovani avevano molto più rispetto...”, ma di fatto oggi si è passati dall'eccessiva severità dei nostri padri, al più completo lassismo e protezionismo in seno alle famiglie, ormai incapaci di dire dei giusti “NO”, forse anche per comodità, dato il minor tempo dedicato ad una sana educazione dei figli. E poi, diciamolo chiaramente: oggi s'imparano subito tutti i diritti, ma pochi sono coloro che hanno imparato anche i doveri!!
*PS. Piccole note.
Il curriculum della Dottoressa Francesca Salerno ( Ruoli pubblici ricoperti:Solidarietà sociale, servizi socio-assistenziale, pubblica istruzione e politiche formative, protezione civile, pari opportunità, politiche familiari e del lavoro, polizia municipale. ) lo potete trovare nel sito del Comune di Marineo (http://www.comune.marineo.pa.it/amministrazione/amministrazione%20trasperente/curricul%20vitae/curriculum%20franca%20salerno.pdf
-di Socrate ancora oggi si mostra la sua presunta prigione quasi all’ingresso principale dell’area dell’acropoli di Atene (entrando a sinistra).
-di Platone possiamo dirvi che nel suo simposio viene citato un puparo siracusano che si esibisce ad Atene. Mentre ricordo quando nel 1978 ad Atene un autobus facendo retromarcia fini sopra “l’ulivo di Platone” dove lui soleva godersi l’ombra e dare lezione 2400 anni fa.

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