PROMEMORIA
Mentre migliaia di giovani si muovono in Europa sotto il “marchio ”
di Jan Amos Komenský ci fa piacere dare il nostro contributo per chi
volesse conoscere meglio l’uomo e l’opera, con qualche postilla
personale per alleggerire .
Jan Amos Komenský
Questo
è il nome ceco del famoso pedagogo e filosofo Comenio (Comenius)che ci
fa subito notare che apparteneva a quella “religione” che noi oggi
sbrigativamente chiamiamo protestante. Ha aggiunto al suo nome di
battesimo il nome del profeta Amos non solo perché era un pastore della
Chiesa hussita ma perché così sottolineava l’importanza di conoscere
tutta la Bibbia – la prerogativa della sua provenienza religiosa.
E’
nato nel 1592 in Moravia, la terra dei compatroni dell’Europa, santi
Cirillo e Metodio ma nei quasi settecento anni che dividono i due
momenti storici cambia molto lo scenario della Boemia.
Dall’evangelizzazione intelligente e geniale dei due fratelli che
affrontavano con sensibilità il paganesimo e l’ignoranza della
popolazione locale inventando addirittura la scrittura slava(il
cirillico appunto), troviamo le lotte religiose fra i cattolici e i
protestanti. Un capitolo molto doloroso della storia ceca che qui
possiamo solo accennare. La Boemia con l’influenza di Giovanni Hus
diventa prevalentemente protestante ma i cattolicissimi Hasburgo non
possono permettere di perdere una terra così prospera come la Boemia.
Con la famosa battaglia della Montagna Bianca (1620) inizia la
dominazione austriaca sulla Boemia con l’imposizione della sola fede
cattolica. Come conseguenza vengono uccisi in piazza della Città
Vecchia, sotto attuale orologio astronomico, 21 nobili protestanti
ribelli e tutti gli altri o si convertono al cattolicesimo oppure devono
prendere la via dell’esilio.
Comenius
sceglie l’ultima soluzione e si trasferisce prima in Polonia ma lo
troviamo anche a Londra, in Svezia, Ungheria per approdare ad Amsterdam
dove ha vissuto fino alla sua morte. Così ha potuto diffondere per tutta
l’Europa le sue idee pedagogiche e filosofiche che sono valide ancora
oggi. Aspirava ad un’armonia e pace universali, ad una conciliazione di
tutte le fedi in Cristo (oggi viviamo in un’epoca più felice della sua:
negli incontri ecumenici si prega proprio per le sue idee il papa
Giovanni Paolo II ha chiesto scusa per le atrocità che hanno commesso
gli uomini della Chiesa in nome di una diversa fede in Gesù Cristo).
E’
conosciuto soprattutto per il suo metodo d’insegnamento e per le sue
idee nel campo pedagogico. Sognava una sintesi di tutto il sapere – era
un enciclopedista prima del tempo – e avrebbe voluto mettere ordine nel
“labirinto del mondo” con una riforma universale che avrebbe migliorato
l’uomo. L’insegnamento giocando partendo da una cosa semplice a quella
più complessa – il famoso metodo Comenio - avrebbe avuto, secondo lui,
un ruolo importante in questa riforma.
Ecco
perché oggi i giovani studenti delle scuole medie fanno scambi fra
nazioni seguendo le orme dell’uomo, chiamato anche “il maestro delle
nazioni” Jan Amos Komenský. Speriamo che imparino molto da lui e che
riescano realizzare quella riforma – la più importante di tutte quelle
di cui si parla oggi – il cambiamento della mentalità e del cuore di
ognuno di noi cominciando da noi stessi. Ce lo auguriamo. R.R.
Il tempo Jan Amos Komenský è il tempo di Galileo, Giordano Bruno, Torquato Tasso, Shakespeare, Cervantes, Caravaggio, Cartesio
05.04.2014
Nota
“il cambiamento della mentalità e del cuore di ognuno di noi cominciando da noi stessi. Ce
lo auguriamo.”E’ cosi che si chiude il presente articolo a cui vorremmo
aggiungere qualche postilla personale.Intanto siamo molto scettici che
si possa attuare “un qualsiasi cambiamento di mentalità” qui in questa terra dove è impossibile scindere “gli insegnamenti” di Jan Amos Komenský persino
negli eventi a lui dedicati. Basta la discriminazione informativa che
viene attuata come se si fosse ancora in regime elettorale o di
“regolamento di conti”, che rasenta il razzismo più becero. Detto questo
due paroline sul Jan Amos Komenský che ci riguardano personalmente. In tempi giovanili “incontrammo” Jan Amos Komenský non
solo perché mi sposai proprio in quel municipio citato prima (la torre
dell’orologio) dove furono trucidati i 21 protestanti, ma anche perché
due dei nostri amici praghesi furono chiamati a curare dall’editore
Accademia l’Opera Omnia di Jan Amos Komenský (Praga
1973) di oltre 15 volumi : Martin Steiner, Vojtěch Balík. Il primo
continuò gli studi accademici il secondo divenne direttore della
Biblioteca Nazionale di Praga mentre assieme servirono messa al mio matrimonio come gesto di omaggio come usa in Boemia.s.o.
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