domenica 6 aprile 2014

JAN AMOS KOMENSKY

PROMEMORIA

Mentre migliaia di giovani si muovono in Europa sotto il “marchio ” di Jan Amos Komenský ci fa piacere dare il nostro contributo per chi volesse conoscere meglio l’uomo e l’opera, con qualche postilla personale per alleggerire .
Jan Amos Komenský
Questo è il nome ceco del famoso pedagogo e filosofo Comenio (Comenius)che ci fa subito notare che apparteneva a quella “religione” che noi oggi sbrigativamente chiamiamo protestante. Ha aggiunto al suo nome di battesimo il nome del profeta Amos non solo perché era un pastore della Chiesa hussita ma perché così sottolineava l’importanza di conoscere tutta la Bibbia – la prerogativa della sua provenienza religiosa.
E’ nato nel 1592 in Moravia, la terra dei compatroni dell’Europa, santi Cirillo e Metodio ma nei quasi settecento anni che dividono i due momenti storici cambia molto lo scenario della Boemia. Dall’evangelizzazione intelligente e geniale dei due fratelli che affrontavano con sensibilità il paganesimo e l’ignoranza della popolazione locale inventando addirittura la scrittura slava(il cirillico appunto), troviamo le lotte religiose fra i cattolici e i protestanti. Un capitolo molto doloroso della storia ceca che qui possiamo solo accennare. La Boemia con l’influenza di Giovanni Hus diventa prevalentemente protestante ma i cattolicissimi Hasburgo non possono permettere di perdere una terra così prospera come la Boemia. Con la famosa battaglia della Montagna Bianca (1620) inizia la dominazione austriaca sulla Boemia con l’imposizione della sola fede cattolica. Come conseguenza vengono uccisi in piazza della Città Vecchia, sotto attuale orologio astronomico, 21 nobili protestanti ribelli e tutti gli altri o si convertono al cattolicesimo oppure devono prendere la via dell’esilio.
Comenius sceglie l’ultima soluzione e si trasferisce prima in Polonia ma lo troviamo anche a Londra, in Svezia, Ungheria per approdare ad Amsterdam dove ha vissuto fino alla sua morte. Così ha potuto diffondere per tutta l’Europa le sue idee pedagogiche e filosofiche che sono valide ancora oggi. Aspirava ad un’armonia e pace universali, ad una conciliazione di tutte le fedi in Cristo (oggi viviamo in un’epoca più felice della sua: negli incontri ecumenici si prega proprio per le sue idee il papa Giovanni Paolo II ha chiesto scusa per le atrocità che hanno commesso gli uomini della Chiesa in nome di una diversa fede in Gesù Cristo).
E’ conosciuto soprattutto per il suo metodo d’insegnamento e per le sue idee nel campo pedagogico. Sognava una sintesi di tutto il sapere – era un enciclopedista prima del tempo – e avrebbe voluto mettere ordine nel “labirinto del mondo” con una riforma universale che avrebbe migliorato l’uomo. L’insegnamento giocando partendo da una cosa semplice a quella più complessa – il famoso metodo Comenio - avrebbe avuto, secondo lui, un ruolo importante in questa riforma.
Ecco perché oggi i giovani studenti delle scuole medie fanno scambi fra nazioni seguendo le orme dell’uomo, chiamato anche “il maestro delle nazioni” Jan Amos Komenský. Speriamo che imparino molto da lui e che riescano realizzare quella riforma – la più importante di tutte quelle di cui si parla oggi – il cambiamento della mentalità e del cuore di ognuno di noi cominciando da noi stessi. Ce lo auguriamo. R.R.
Il tempo Jan Amos Komenský è il tempo di Galileo, Giordano Bruno, Torquato Tasso, Shakespeare, Cervantes, Caravaggio, Cartesio
05.04.2014
Nota
“il cambiamento della mentalità e del cuore di ognuno di noi cominciando da noi stessi. Ce lo auguriamo.”E’ cosi che si chiude il presente articolo a cui vorremmo aggiungere qualche postilla personale.Intanto siamo molto scettici che si possa attuare “un qualsiasi cambiamento di mentalità” qui in questa terra dove è impossibile scindere “gli insegnamenti” di Jan Amos Komenský persino negli eventi a lui dedicati. Basta la discriminazione informativa che viene attuata come se si fosse ancora in regime elettorale o di “regolamento di conti”, che rasenta il razzismo più becero. Detto questo due paroline sul Jan Amos Komenský che ci riguardano personalmente. In tempi giovanili “incontrammo” Jan Amos Komenský non solo perché mi sposai proprio in quel municipio citato prima (la torre dell’orologio) dove furono trucidati i 21 protestanti, ma anche perché due dei nostri amici praghesi furono chiamati a curare dall’editore Accademia l’Opera Omnia di Jan Amos Komenský (Praga 1973) di oltre 15 volumi : Martin Steiner, Vojtěch Balík. Il primo continuò gli studi accademici il secondo divenne direttore della Biblioteca Nazionale di Praga mentre assieme servirono messa al mio matrimonio come gesto di omaggio come usa in Boemia.s.o.

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