Se al caso
aggiungiamo la ricerca e una provvidenziale documentazione ecco che una giornata
può diventare ricca e succulenta. L’obiettivo era la festa del libro ebraico già altre
volte visitata. Iniziamo con l’imprevisto. Le date sono dal 26 aprile al 1
maggio. Solo che il 26 aprile il primo appuntamento è alle ore 21… e cosi noi
ci troviamo di prima mattina teoricamente a vuoto… Supponiamo che il motivo sia
per rispetto del sabato ebraico, poi ci chiediamo perché non spostare il tutto
al 27 o anticipare il tutto al 25 aprile poi rinunziamo a capire perché organizzatori
e politici sono di un'altra “specie” o razza con proprio linguaggio. Ferrara è
una vera città d’arte. Più di Firenze e Roma. Tutta la città è quotidianamente coinvolta.
E ogni giorno ci sono decine di eventi che tengono sempre in moto la macchina
che produce turismo e cultura. Riusciamo in ogni caso a visitare la mostra del
libro ebraico anche se dovremmo aspettare le ore 21. Dobbiamo rinunziare alle
delizie della cucina ebraica perché sarebbe iniziata alle ore 1 della notte o
regolarmente dal giorno dopo. Ora descrivere Ferrara in un post telematico è
impresa possibile solo ai poeti o a chi ha il dono dell’affabulazione. E qui
che salta fuori la “marineide acuta” che è in te. E cosi ti ricordi che non
solo la cattedrale è dedicata a San Giorgio ma anche l’antica Chiesa Madrice e
varie Pievi sparse nel territorio. Le opere d’arte a lui dedicate si sprecano e
noi vi riportiamo solo la preghiera nella cappella a lui dedicata, dentro una
chiesa oscura perennemente in penombra illuminata solo a pagamento..
Non dimenticando la scultura rappresentante il suo martirio. Per quanto mi riguarda un veloce omaggio a Ludovico Ariosto autore principe del Teatro dei Pupi e la grande (seconda al mondo dopo Atene) raccolta archeologica di vasi greci (di proprietà etrusca quasi tutta proveniente da quel grande emporio che era Spina). Il suo castello somiglia molto al nostro dove un infinità di eventi lo ripopolano e animano e dove mai incontri un politico saccente (sic). Qui la cultura non è in mano ai politici !
Non dimenticando la scultura rappresentante il suo martirio. Per quanto mi riguarda un veloce omaggio a Ludovico Ariosto autore principe del Teatro dei Pupi e la grande (seconda al mondo dopo Atene) raccolta archeologica di vasi greci (di proprietà etrusca quasi tutta proveniente da quel grande emporio che era Spina). Il suo castello somiglia molto al nostro dove un infinità di eventi lo ripopolano e animano e dove mai incontri un politico saccente (sic). Qui la cultura non è in mano ai politici !
Rinunziamo alla mostra su Matisse (la Figura) perché è l’unico evento
dove sentiamo puzza di politica infame. Il biglietto di ingresso costa 18 euro
e quindi è chiaro …
Non c’è tempo per la Lucrezia Borgia cosi come per le altre centinaia
di personaggi ed eventi. Essendo la festa di San Giorgio non potevano mancare né
il Palio né la corsa dei berberi né quella degli asini ! Fra salamelle da sugo,
zie (salame con l’aglio) e altre prelibatezze il tutto arricchito con
Sangiovese ci perdiamo due cose a cui tenevamo: le conversazioni con gli autori
(circa 20 autori) e i fuochi d’artificio che di solito sono affidati ad una
ditta di Rovigo (capitale con Comacchio delle anguille) di creatività
superiore. La giornata di sole ci ha accompagnato per tutta la giornata arricchita
oltre che dalle nostre signore dalle locali bellezze che il sole esalta .
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