mercoledì 6 maggio 2015

LA BANCA (O LA BANCAROTTA) DELLA MEMORIA

potete leggere la poesia di Ezio Spataro collegandovi su http://percorsipoeticiabrannu.blogspot.it/


Sapevamo che la nostra comunità inghiotte e digerisce tutto, ma ci manca il perché di quando Marineo era frequentata da insigni studiosi del  e sul Dna nessuno ebbe la felice idea di chiedere la costruzione del Dna del “marinese”. E’ come la storia del gemellaggio che vissuto da qualche migliaio di persone e gestito da un centinaio di menti “singolari” a nessuno è venuto in mente che San Ciro abitava a due passi da Saint Sigolenne.
Fatta questa premessa mi pongo il problema di cosa ne sarà dell’archivio di Piazza Marineo. Una decina di anni di testimonianze, di cronaca, di commenti e opinioni quasi tutte rivolte alla comunità. Non so cosa preserverà la rete in futuro e come preserverà nel futuro una tale mole di documentazione. Sperare che sia l’Amministrazione attuale a interessarsi della cosa è improbabile perché il nostro Assessore alla Cultura non è capace di gesti simili pur essendo il blogger di Piazza Marineo suo vecchio allievo. Rimane la domanda. E se azzardiamo qualche soluzione non è per levare lavoro ai saccenti ma perché un periodo cosi lungo va conservato a prescindere. Si potrebbe (dai Assessore) delegare la biblioteca a iniziare un avvio di conservazione su disco o su altro sistema per passare un domani ad un cartaceo ragionato. Lui che sa trovare “fiori e diamanti persino dal letame” potrebbe rinunziare ad uno solo dei suoi libri e promuovere questa iniziativa. Ovviamente in tutto questo, nel nuovo stile del nostro giornale, crediamo che le ragioni esposte a chiare lettere nel libro del nostro Parroco sul Rancore non c’entrano nulla. Vero Assessore ?

1 commento:


  1. https://www.youtube.com/channel/UCr9BKN8HEPEjcnyFmwK1bwQ


    Ci corre obbligo aggiungere che quanto sopra non riguarda solo Piazza Marineo. Vada per tutti il lavoro di registrazione che stanno facendo i Riprenditi videoregistrando le sedute del Consiglio Comunale . Questi sono documenti facilmente conservabili in biblioteca su disco a futura memoria ed uso. Rimaniamo perplessi nel constatare che alla fine le fatiche altrui finiscono in fumo almeno a vedere le “visualizzazioni”. E questo ci fa riflettere e quindi ci chiediamo se l’inserimento nel video della figura semignuda è stata inserita per aumentare audience e morbosità anche perché le altre “comparse” che attraversavano la scena erano riconoscibili mentre l’immagine di cui parliamo non ci risulta sia né consigliere né assessore. Si è vista un po’ di pruderie quando il riprendino-regista ha tagliato l’immagine lasciando la poveretta a mezzo seno.
    Francamente preferiamo il resoconto scritto “su cui si poteva lavorare” mentre questi video (a zero visualizzazioni) lasciano il tempo che trovano, se serviranno lo saranno solo in un lontano futuro mentre il resoconto scritto metteva subito in evidenza le parti più interessanti. Ora video di oltre mezzora sono improponibili e in pratica allontanano il cittadino . E su questo siamo ansiosi di vedere quanto due tette possano avvicinare il cittadino alle istituzioni.

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