Il libro, avvalendosi
di una documentazione archivistica in gran parte inedita, della memoria dei
testimoni, di un’ampia ricerca bibliografica, ripercorre con rigore scientifico
e gradevolezza narrativa la plurisecolare vicenda di una delle centinaia di “città
nuove” sorte in Sicilia durante la colonizzazione interna che cambiò il volto dell’isola tra il XIV e
il XIX secolo.
All’inizio del
Seicento, in una zona situata tra l’”asprezza dannata” del feudo e la “mollezza
lasciva” della Conca d’oro, nasceva attorno ad un fondaco, per volontà della
potente famiglia Bologna e del mercante Mancino, il villaggio rurale di Santa
Maria dell’Ogliastro, dal 1883 ribattezzato Bolognetta, che conta oggi più di
quattromila abitanti, in provincia di Palermo.
La comunità si sviluppa
sotto il “mero e misto imperio” dei marchesi Mancino e grazie al lavoro di
braccianti, mezzadri, contadini piccoli e medi, balie ed imprenditrici, artigiani
e ceto medio in un territorio dalle risorse limitate, posto all’incrocio di
importanti vie di comunicazione. L’Ottocento, dominato dallo scontro tra i
proprietari terrieri ed il ceto dei “civili”, sarà un secolo di rivolte
popolari e disordine amministrativo, mentre il Novecento si aprirà con la
recrudescenza del fenomeno mafioso e con il grande esodo migratorio che fa
nascere oltreoceano una “Bolognetta fuori di sé”, una comunità derivata in
relazione continua con quella originaria.
IL VOLUNE SARà DISPONIBILE IN SALA DURANTE L'INCONTRO CHE SI TERRà IL 29 MAGGIO ALLE ORE 20.30.
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