"Spero trovar pietà, nonché perdono"
Concetta
Sileci accompagnata da Maurizio e Giuseppe sono tornati per una sera a
Marineo. L’abbiamo vista tutti l’altra sera in mezzo alla gente
ascoltare i vari interventi che raccontavano la sua difficile vita.
L’abbiamo vista cercare con gli occhi l’altra sua figlia Teresa che quel
lontano e terribile 8 aprile del 1972 risparmiò lasciandola a casa.
Teresa era a Roma a lavorare cioè a fare quello che è mancato alla sua
famiglia in quei terribili anni.
Dobbiamo
ringraziare Nino Di Sclafani che ha condotto i tanti interventi non
straripando e tenendo la serata in dignitosa attenzione. Intercalare
agli interventi qualche testimonianza ha reso l’atmosfera più intima e
riservata. Si è iniziato con un canto da pelle d’oca , con la canzone di
De Andrè e noi che l’abbiamo ascoltata più volte durante le prove ci
commuoveva tutte le volte l’esecuzione appassionata di
Fabio Lima. Il Sindaco Pietro Barbaccia dopo i convenevoli di rito si è
catapultato nel tema ricordando questi “tre martiri” e commuovendosi
spontaneamente. Poi è toccato a Ciro Spataro ricordare gli anni che lo
coinvolsero da cronista del GdS . Si sono avvicendati il prof. Santo
Lombino (presto presenterà il suo libro a Marineo all’Hyde Park)
testimoniando l’eco che il fatto ebbe nel mondo e il compagno di scuola
di Maurizio , Toni La Spina, presentatosi con la classica foto di classe .
Ele Mazzamuto ha recitato la poesia che Buttitta dedicò al fatto e
cantato una struggente ninna nanna. Ci ha portato alla fredda realtà dei
fatti la criminologa Dottoressa Alessia Tegoletto traducendo in termini
tecnici l’accaduto per farci capire cosa porta a simili gesti. La
Dott.sa Franca Salerno non ha mancato di inserire in un contesto attuale
e sociale l’episodio che spesso è presente in varie forme ancora oggi.
Chiara Lo Faso ha perfettamente recitato la poesia che Franco Vitale dedicò allora alla Sileci.
Subito all’inizio Nino
Di Sclafani invitò a prestare la sua testimonianza chi come Sindaco di
Marineo al tempo della tragedia. Abbiamo Ricevuto una lezione umana
raramente ascoltata a Marineo. “Chiediamo perdono, oggi….” . disse
l’Avv. Lo Vasco con voce rauca rotta da una intensissima emozione. Lo
ripetè più volte affinchè tutti sentissimo. Io lo sentii benissimo.
Durante i vari interventi scorrevano le immagini riprese dai quotidiani del tempo e quando il pianista si inseriva sottolineava momenti tragici e dolorosi ma di grande speranza.
Ha
chiuso il Vice Sindaco Antonino Greco annunziando che su segnalazione
del Guglielmo la giunta ha discusso e deliberato la riesumazione dei
corpi e la sistemazione in un luogo decoroso che verrà intitolato alla
Sileci. Questo noi lo chiamiamo “gesto da Amministrazione efficiente e
civile”.
Il
Di Sclafani dopo circa un oretta ha chiuso l’incontro annunziando che
ad Ottobre ci ritroveremo, per i riti predetti ,al cimitero, e
avremo con noi la figlia Teresa per un grande momento di
riconciliazione collettivo. Si è chiuso con la ballata che Franco
Trincale compose a Milano facendo conoscere questa tragedia affinchè
riflettessimo.
I
Ringraziamenti vanno: alla Sopraintendenza che ci ha ospitati, al
Comune di Marineo, a tutti i relatori e a Nino Di Sclalfani. Il
Guglielmo ringrazia in particolare Antonino Vitrano , Giuseppe Lo Pinto,
Salvatore Pulizzotto, Mariolina Sardo, Antonino Di Scalfani , il
personale addetto al Castello e tutti coloro che in qualsiasi forma
hanno collaborato. Ringraziamo altresì Il Presidente del Consiglio, il
Parroco Leo Luca Pasqua, Graziella e Maurizio Bivona per i loro messaggi di solidarietà .
Gli amici di Hide Park hanno portato un mazzo di fiori sulla tomba di Concetta, Maurizio e Giuseppe.
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