A quanto pare mi
sono perso due serate eccellenti. Per la prima mi sarei trovato a disagio perché
fra le decine di “artisti” e di presenti
non potevo contare nemmeno un parente. Quindi tutte le emozioni descritte
da Daniela Thomas (si sente La manina del Virga…) non le ho potuto provare
ma vale la pena lo stesso andare a leggerle perché sono scritte bene anche se
di parte. Chi non si emozionerebbe a vedere i piccoli scorrazzare in un
palcoscenico avendo come spettatori
nonni e parenti che li vedono già in Tv anche se non come veline almeno come
tronisti ? E che dire del “passato artistico “ del Virga ? Quasi una
autobiografia… Il successo era garantito
perché la serata aveva tutti gli ingredienti giusti. Un buon passaparola ,
inviti personalizzati con garanzia di presenza, la macchina parentale usata con perfezione professionale (in questo
quelli del battello sono maestri) , il tema universale, l’obbligo di presenza
per metà degli spettatori: insomma nessun dorma !
In tutto questo
non bisogna dimenticare che tutto questo non è facile e muovere questa macchina
ogni tanto è di sicuro successo. Ora per le altre positività vi rimando all’artico
della by Daniela Thomas che sa usare certe leve molto bene.
La serata di
Domenica. Salvatore Pulizzotto ormai è inaffidabile. Per descrivere il pomeriggio di domenica
mette in pensione i grandi tenori e
declassa persino quei tre giovani stampa soldi del Volo. Pulizzotto non solo organizza ma sogna e si entusiasma. “Non
mi intendo di…” ma si esalta. Mitizza la giovane ventenne e gli fa cambiare
casa. Non abita più come noi mortali in un appartamento normale. La trasferisce
nella “casa delle muse”. Anche il Pepe è stato all’altezza nel descrivere le
arie…
Questa serata mi
ricorda quando per anni andavamo da Milano o Ravenna a Verona per le opere
liriche prenotando un anno prima con
date a rischio e tornando alle quattro del mattino a casa fischiettando le arie e immedesimandoci nei personaggi. Potenza del romanticismo tragico. Anche il nostro Spataro nel bene e
nel male squazza in questi eventi
(chissa se c’era anche lui sul palco del Inno alla Vita… ). E' pane per i suoi denti ...
Il nuovo corso
mi impone di “non aggredire” ma commentare. E quindi non se ne avranno a male se
riporto una telefonata di un amico che mi dice : Sanicola dove eri domenica ?
Nel salone c’erano due preziose donne , ma non ho visto nemmeno un mazzo di
fiori ? Certo che noi marinesi siamo peggio degli ebrei. Loro erano di dura
cervice noi … non impareremo mai … !
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