giovedì 2 febbraio 2017

PER NON DIMENTICARE




   Oggi sono stata invitata nella Scuola elementare di Marineo per incontrare gli alunni delle classi quinte e affrontare insieme alcuni argomenti da non dimenticare. Lo spunto principale è stato il fatto che io conosco personalmente la signora Helga Weissová-Hošková  di cui abbiamo parlato nell’articolo dedicato a Terezín.
   Le maestre si sono documentate, hanno trovato sull’internet i disegni della signora Helga e attraverso essi hanno spiegato il destino degli ebrei durante la seconda guerra mondiale ai ragazzi. Nell’introduzione  ho riportato il racconto della mia amica Helga che nella ‘selezione’ ha dichiarato di avere più anni e così non è stata separata dalla sua mamma e ha potuto seguirla nel campo di lavoro e non nel campo dello sterminio.  Le maestre ed io abbiamo cercato di non spaventare i bambini, non abbiamo detto che i loro coetanei morivano più facilmente perché erano un peso. Eppure nelle numerose domande si è ripetuta proprio questa: che sorte hanno avuto i bambini separati dai genitori? Un’altra domanda intelligente è stata: come ha potuto Hitler convincere tante persone della sua teoria della “razza pura”. Qui abbiamo fatto un parallelo con i giorni nostri e abbiamo sottolineato come la paura del diverso, anzi il rifiuto di chi bussa oggi alla nostra porta, ha un germe in ognuno di noi, nel nostro orgoglio di sentirci migliori degli altri. 
  
Parlando del secolo scorso abbiamo affrontato anche un altro argomento da non dimenticare: la dittatura comunista nei Paesi satelliti e nell’Unione sovietica.  Certo i lager c’erano solo in Siberia e le atrocità di Stalin erano magari limitate ma non vogliamo dimenticare che togliere l’iniziativa personale, la libertà d’espressione e soprattutto  la fede in Dio imponendo l’ateismo di Stato, sono stati pure dei gravi crimini. Io ho invitato i ragazzi a tenere cara la loro libertà personale, di ragionare con la proprio testa e di non lasciarsi manipolare.
   Devo fare i complimenti alle maestre perché i ragazzi sono stati molto bene preparati – lo dimostravano le loro domande – e concentrati per il lungo tempo. Altrettanto mi hanno stupito le moderne attrezzature in dotazione della scuola. Io sono già 10 anni in pensione e quando ho lasciato una scuola superiore di Milano non c’erano. Ringrazio per l’invito della maestra Rosa Maria Danna che mi ha permesso di tornare in mezzo ai ragazzi, questa volta grandi come due miei nipoti che non vedo molto spesso. Spero di aver dato un contributo per non dimenticare.

Marineo, 02.02.2017                                                         Růžena Růžičková


In un altro articolo abbiamo raccontato la scuola australiana dove fummo colpiti dall’efficienza globale di ogni classe e di tutto l’istituto e descrivemmo la scuola dei nostri nipoti come “fantastica”. Intanto spaziosissima dove ogni classe aveva addirittura a disposizione un piccolo orto gestito e curato dagli stessi ragazzi. Poi il prof aveva la cattedra e poi una sua scrivania personale con due compiuter, fax , stampante e scanner e televisore. Quasi sempre i ragazzi ascoltavano le lezioni seduti per terra seguendo i docenti su un grande schermo. Ogni ragazzo aveva una sua responsabilità di classe e per tutta la giornata (tranne la ricreazione) non volava una mosca. L’ultima mezzora riunione di istituto o delle varie sessioni. Pomeriggio un infinità di attività (sport, danza, canto ecc.ecc). A fine lezione il prof man dava una mail a tutti i genitori commentando la giornata. I genitori diventavano insegnanti di sostegno dove fosse necessario o potevano seguire l’andamento delle lezioni o partecipare agli incontri consapevoli che erano ospiti.    Ma anche la nostra scuola, grazie ai docenti è sulla buina strada...

1 commento:

  1. A nome di tutte le insegnanti di V ringrazio te , cara Ruzena ,per l'interessante testimonianza offerta ai nostri ragazzi riuscendo a "catturare" la loro attenzione per un'ora e mezza e favorire la riflessione su alcuni valori e diritti che ancora oggi (purtroppo) vengono calpestati. Grazie ancora e.. alla prossima !

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