Ora mentre i veggenti si
accaniscono alla ricerca di almeno una decina di colpevoli, dopo aver visto le
foto, dopo aver visto che lo stato è subito intervenuto chiudendo la zona possiamo
iniziare a fare considerazioni che alla fine è la sola cosa in cui siamo
bravissimi. I ringraziamenti a chi ci ha salvato da una tragedia che poteva
essere epocale li facciamo dopo. Ora è tempo subito di processi. La seconda
frana in pochi mesi non può essere casuale… ho forti dubbi che non ci sia la
mano di qualcuno dell’Amministrazione anche se non posso dimostrarlo anche perché
qualche assessore non sappiamo dove si trovava al momento del fatto … Rimangono
seri dubbi anche sul Beppe P. che è l’unico esperto in frame e che si è
allenato nelle cave… Come vedete c’è solo da aspettare domattina per sapere
chi, dove, quando e perché. E’ indiscutibile che l’unica innocente è la natura
!
Ora mi aspetto che gli amici della
GMG si precipitino in chiesa e dopo un paio di rosari portino ex voto , sai di
penitenza e che si frustino a sangue. Solo un trio come Gesù Giuseppe e Maria
ha potuto salvarli ! Sarà bene che facciano un bagno di umiltà e si uniscano a
coloro che stanno lavorando per il giardino del castello affinchè sia
disponibile al più presto come alternativa a tutti i tipi di eventi di grande
portata. Ed è proprio in questi giorni che ho chiesto al Comune un incontro per
accorciare logistica e tempistica prima ancora che la natura intervenisse. E
pur accettando a malincuore che qualcuno ha disertato l’incontro o si sia
sentito, more solito, superiore l’incontro è confermato perché se i narcisisti
si sono eclissati ciò non esclude che domani li vedremo in prima fila piangere
affinchè tutto rimanga immobile.
Ora mentre l’altra parte si
sbizzarrirà a inveire contro mancati controlli, monitoraggi dimenticati e non
so altro a noi piace sapere che forse ci sia la manina di qualche santo che è
disposto ancora a sorridere per Marineo. Io me lo immaggino come Angelo Custode
che veglia sul mio paese spostando qualche metro più in la le rocce cadenti, le
frane scivolanti e cosi via. Ma noi dobbiamo partecipare altrimenti sarà
difficile … fare tutto loro !
Chi deve monitorare lo faccia, chi
deve riflettere sulla sicurezza non si gasi della bravura nell’allestire
paghialori e basta . Insomma chiamiamo chi va a rubare metri sotto la rocca per
costruire il più audacemente possibile e facciamogli vedere le foto…
Il senno del poi non deve bastare.
Ps Ho in mente ancora quando negli
anni cinquanta pezzi della Rocca finirono sul paese. Noi eravamo in classe e la
mia sporgeva nel terrazzo del castello. Prima un boato (a cui le mine ci
avevano abituato) poi sul tetto e sul terrazzo caddero massi e pietre. Ci fu
una morta in paese…
Ci fu mezzo fuggi fuggi in classe e siccome la Randisi non
aveva un tono di voce alto tocco a me gridare “fermi ! non scappate….” La
Randisi usci nel terrazzo raccolse le pietre aspetto guardando il cielo e poi
rientrò. Intanto le ragazze, bellissime con quelle gonne a campane e la coda di
cavallo e le decine di sottovesti, spaventatissime volevano andare a casa.
Allora gridai: Li scantulina di qua le altre di la ! Ci furono due gruppetti ma
non fu la paura a dividerli ma comando il cuore… Scelsero di stare vicino a li
ziti… Io ne scrissi su Lu Grusiteru e la
cosa mi procuro uno schiaffone dal Maresciallo e il resto lo ebbi a casa perché
avevo segnalato nel giornale il fatto. Spero che questo articolo non mi procuri
la stessa accoglienza… anche perché Marineo ancora oggi hja paura dei giornali…
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