lunedì 13 febbraio 2017

QUESTO CASTELLO è LA CASA DELLA CULTURA



Bella presentazione quella di ieri sera al Castello fatta in primis dal Sindaco (che ormai è sintetico e completo) poi quella del Ciro Spataro che non essendo né sintetico né completo ha saputo , da par suo, interpretare non solo l’artista ma i suoi contenuti azzeccandoli tutti e guarda caso erano gli stessi che mi ero annotato . All’ingresso un dipinto del Meli ti dà lo spunto per ricordare quando il poeta nel 1700 venne a Marineo allora invasa dalle cavallette . Tutta la zona “Africa “ ti ricorda il territorio che va dal Cairo ad Abukir località che prende il nome del nostro San Ciro, sino alla chiesa di Santa Barbara ad Alessandria, santuario Copto che ha custodito le sue reliquie sino alla traslazione. I leoni di Luxor mi ricorda quando assistetti al centenario della Aida a Luxor in uno scenario irripetibile. I cammelli mi ricordavano il macello di Marrachesh quando i cammelli cantavano un canto funebre “fuori” del macello per i loro fratelli “dentro” il macello . Mi è toccato “correggere” l’altro presentatore che presumeva il nostro castello come “fortezza” militare mentre, che io sappia mai fu usato con tale scopo malgrado l’aspetto militare e imponente. “la danza” di questo poeta, presentatore, critico d’arte , affabulatore conosce molto bene il pittore e ci ha suggerito spunti interessanti.
Mi piace segnalare che ancora prima di iniziare i locali si sono riempiti di un centinaio di ospiti venuti da fuori , puntualissimi e di “bello aspetto” . Facevi fatica a riconoscere i nostri. Ma  molti artisti indigeni erano facilmente riconoscibili e questo ha migliorato l’attimosfera. Insomma possiamo dire che i nostri non erano rancorosi , ma in alcuni casi fascinosi a differenza di altre categorie ( che pur insegnano arte e cultura) era difficile trovarne tracce. Gli pseudo intellettuali mantengono la strategia di avere altri impegni improrogabili e malgrado certi loro incarichi educativi …      L’unico insegnate presente (con signora) è stato il prof. Daversa e ti viene spontaneo chiederti ma il corpo insegnanti cosa insegna ai nostri figli  se non ne vedi mai uno ?
La mostra rimane.

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