Forse
ci siamo ! Dopo aver subito “l’aggressione dei manumanchesi”, dopo una
via crucis che ci ha mostrato la somiglianza del Golgota con la Rocca,
dopo una infinità di “intrusi” che sull’argomento c’entrano come il
cavolo a merenda, finalmente Salvatore Pulizzotto vede realizzato il
sogno di una vita. “Tutto è cominciato quando mi è apparsa in sogno la
Dottoressa Volpes che come a Fatima mi diede tre messaggi. Il primo :
contatta la dottoressa Selima Giuliano, il secondo stai
attento a certi intellettuali locali e il terzo è un segreto”. Ormai il
frutto di una ricerca di una vita sta trovando casa. “Fiere , case
contadine, cantine, solai, magazzini, antiquari, pagghialori non c’è
posto dove non mi sono recato per recuperare le prove del nostro
passato”. Poi ci hanno messo mano i politi e i loro codazzi. E’ la prima
volta che viene pubblicato un catalogo senza che ne sia pronto il
museo. La smania di apparire di chi c’entrava come il cavolo a merenda ,
la smania di essere “protagonisti”
ha subito fatto diventare tutti “esperti “ . Ne è venuta fuori una
pubblicazione che nessuno ha letto, che non lascerà traccia e come al
solito servirà solo ai soliti quattro PSEUDO RADICAL CHIC . Il solo che
aveva titolo era il Benanti ma anzicchè far valere i suoi meriti ha
preferito organizzare lasciando che questo volume divenisse il “libretto
rosso” del nostro Miao-Mao locale.
Dopo
aver riempito tutti i ristoranti della zona con materiale raro ora
questo materiale ha trovato casa al castello. Il Maestro Giuseppe Inguì
(lui si che è qualificato) ha fatto la sua parte, tutti guidati dalla
dottoressa Selima Giuliano faticosamente sono giunti al traguardo. Ora
prepariamoci alla prevaricazione dell’assessore alla cultura sperando
che lasci spazio agli ospiti e soprattutto si lasci parlare la
Sopraintendente Dott.sa Volpes, la Giuliano e il Pulizzotto che ci hanno
messo amore in questa cosa. L’offerta che Marineo offre ai suoi ospiti
non è da poco. Intanto il Museo dell’Eleuterio, ora il Museo della
civiltà contadina, speriamo in una locazione definitiva e stabile, per
il presepe del Crocifisso e varie opere sparse che la costanza del
Trentacosti rende vive grazie ad una cartellonistica esplicativa. Se
questo assessore alla Cultura fosse meno “donna vana” inizierebbe a
portare avanti l’operazione “Nestos” per il ritorno a Marineo dei beni
artistici che bivaccano a Palermo. Non è importante se si vanterà anche
di questa idea l’importante è riuscire là dove io mi sono beccato un
“vastasu” ( indovinate da chi ?) per aver proposto questo ritorno.
Proprio da chi non sa nemmeno di cosa stiamo parlando.
Ora
contiamo che il personale già esistente si possa occupare di questa
nuova sala con competenza perché il primo gesto è quello
dell’accoglienza che sia cortese, educata accattivante e perché no
preparata. Al nostro Assessore alla cultura raccomandiamo che dopo
essersi fatto fotografare in tutte le pose, dopo averci detto che è vero
che la Madonna è apparsa al Pulizzotto e averci confermato che per
prima è apparsa a lui , ora faccia il suo lavoro “occupandosene” ,
diffondendolo curandolo perché questa
sua interpretazione di “fare l’assessore alla cultura” non significa di
occuparsi di tutto e della qualsiasi. E si ricordi che ancora oggi noi
paghiamo i suoi errori del passato …
Intanto chiunque esso sia (meglio siano) meritano la nostra riconoscenza per aver arricchito l’offerta di proposte e la protezione del nostro patrimonio.
Ps
Abbiamo visto un giovane ottantenne aggirarsi fra i tecnici e la cosa
ci ha commosso due volte. La prima perché è il Wikipedia dell’operazione
come memoria storica e come maestro artigiano , la seconda perché
chiamandosi Salvatore Inguì ha dato un significato al lavoro del figlio e
in più non possiamo dimenticare il suo bel documentario sempre
sull’argomento. Come al solito ancora non è pronto nemmeno il manifesto
tanto per sottolineare la parte che compete al nostro Assessore.
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