venerdì 27 giugno 2014

QUANDO LO STATO NON è UN NEMICO

Girare in mezzo a quella decina di persone che stanno ribaltando quell’ala del castello disprezzata dai politici , mal usata per mostre (vedi costumi) più usata come deposito materiali che come spazio “esistente e vivo” provi emozione. Veder curare nei minimi particolari il tutto in armonia con l’ambiente e il luogo ti fa dimenticare il cattivo uso di questi spazi che se ne faceva prima. Ritrovo semiclandestino dei manumanchesi sempre pronto per “certi politici palermitani” , poi diventato quasi-sede di una rivista di parte grazie alle grazie di un suo collaboratore poi “in attesa di un lungo iter burocratico” che alla fine lo ha penalizzato per non parlare dell’ultimo uso , ritrovo di una banda di scalmanati provocati ad arte affinché fosse sede di ingovernabilità cittadina per un gioco politico orrendo e canaglia e non sede del Consiglio Comunale.
Oggi lo stato fa sentire la sua voce recuperando uno spazio alla comunità lasciando fuori presunti “accaparratori”. Sembra un operazione facile ma ci sono volute molte capacità messe assieme , già vaccinate per tener lontani “i distruttori del tutto”. Abbiamo assistito ad un tempo dove “alcuni mascalzoni” si gasavano di Marineo città d’arte, Marineo dei Castelli, Marineo cosi e Marineo colì , insomma l’epoca di Marineo promessa mantenuta(potete trovarne il lungo elenco sfogliando la Pravda) ! In pratica era la Marineo del nulla ! Ora questa nuova ala aperta alla gente , va aggiunta al Museo dell’Eleuterio non come punto di arrivo ma come punto di partenza ! Non dobbiamo permettere che i cittadini abbandonino questo spazio cosi come è avvenuto con il Museo dell’ Eleuterio. Questi spazi sono collettivi e, caro Assessore, dopo le foto serve lavorarci sopra rendendole vive e interessanti. Ormai il Museo (credo che stacchi una decina di biglietti l’anno) è visitato e non “consultato”. Bisogna inventarsi come motivare il pubblico e per questo si può pensare ad un migliore utilizzo dell’abbondante personale già esistente. Bisogna inventarsi un collegamento fra le due esposizioni. Bisogna motivare le scuole a “suggerire” un miglior uso delle risorse del territorio che dopo tutti questi comenius, erasmi, fatui pruriti di fratellanza internazionale si dimenticano delle risorse che hanno in casa. E mentre ci auguriamo che tutti questi viaggi, gemellaggi, erasmi vari che almeno a qualcuno dei coinvolti spicchi la voglia di imparare una di queste lingue per poter un giorno comunicare. Ci è mancata in questa fase proprio la presenza “fisica” di questi “campioni” internazionali che avrebbero arricchito non solo loro ma anche chi orgogliosamente li ha guidati in queste esperienze. E’ questo che intendiamo , caro assessore, quando alludiamo al lavoro che lei deve prioritariamente fare ! Che questo museo non faccia la fine di quello di Godrano perché dopo non possiamo accusare lo stato di negligenza ma fare un “mea culpa”. Vedere la squadra al lavoro non ci è parso che la Sopraintendente Maria Elena Volpes abbia mandato la Dottoressa Giuliano ,l’arch.Giovanni Parrinelli ,Carla di Franco, Tania Gandolfo, Mariella Zasa e il folto gruppo di marinesi fossero “là a servizio” perché conosciamo le facce di chi è solo “comandato” qui c’è anche amore per il proprio lavoro e orgoglio di fare una cosa sotto certi aspetti unica.Si è visto girare fra le varie ali del Castello la Dottoressa Bellanca che si sta mostrando sempre più “la nostra castellana doc”.

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