Girare
in mezzo a quella decina di persone che stanno ribaltando quell’ala del
castello disprezzata dai politici , mal usata per mostre (vedi costumi)
più usata come deposito materiali che come spazio “esistente e vivo”
provi emozione. Veder curare nei minimi particolari il tutto in armonia
con l’ambiente e il luogo ti fa dimenticare il cattivo uso di questi
spazi che se ne faceva prima. Ritrovo semiclandestino dei manumanchesi
sempre pronto per “certi politici palermitani” , poi diventato
quasi-sede di una rivista di parte grazie alle grazie di un suo
collaboratore poi “in attesa di un lungo iter burocratico” che alla fine
lo ha penalizzato per non parlare dell’ultimo uso , ritrovo di una
banda di scalmanati provocati ad arte affinché fosse sede di
ingovernabilità cittadina per un gioco politico orrendo e canaglia e non
sede del Consiglio Comunale.
Oggi
lo stato fa sentire la sua voce recuperando uno spazio alla comunità
lasciando fuori presunti “accaparratori”. Sembra un operazione facile ma
ci sono volute molte capacità messe assieme , già vaccinate per tener
lontani “i distruttori del tutto”. Abbiamo assistito ad un tempo dove
“alcuni mascalzoni” si gasavano di Marineo città d’arte, Marineo dei
Castelli, Marineo cosi e Marineo colì , insomma l’epoca di Marineo
promessa mantenuta(potete trovarne il lungo elenco sfogliando la Pravda)
! In pratica era la Marineo
del nulla ! Ora questa nuova ala aperta alla gente , va aggiunta al
Museo dell’Eleuterio non come punto di arrivo ma come punto di partenza !
Non dobbiamo permettere che i cittadini abbandonino questo spazio cosi
come è avvenuto con il Museo dell’ Eleuterio. Questi spazi sono
collettivi e, caro Assessore, dopo le foto serve lavorarci sopra
rendendole vive e interessanti. Ormai il Museo (credo che stacchi una
decina di biglietti l’anno) è visitato e non “consultato”. Bisogna
inventarsi come motivare il pubblico e per questo si può pensare ad
un migliore utilizzo dell’abbondante personale già esistente. Bisogna
inventarsi un collegamento fra le due esposizioni. Bisogna motivare le
scuole a “suggerire” un miglior uso delle risorse del territorio che
dopo tutti questi comenius, erasmi, fatui pruriti di fratellanza
internazionale si dimenticano delle risorse che hanno in casa. E mentre
ci auguriamo che tutti questi viaggi, gemellaggi, erasmi vari che almeno
a qualcuno dei coinvolti spicchi
la voglia di imparare una di queste lingue per poter un giorno
comunicare. Ci è mancata in questa fase proprio la presenza “fisica” di
questi “campioni” internazionali che avrebbero arricchito non solo loro
ma anche chi orgogliosamente li ha guidati in queste esperienze. E’
questo che intendiamo , caro assessore, quando alludiamo al lavoro che
lei deve prioritariamente fare ! Che questo museo non faccia la fine di
quello di Godrano perché dopo non possiamo accusare lo stato di
negligenza ma fare un “mea culpa”. Vedere la squadra al lavoro non ci è
parso che la Sopraintendente Maria Elena Volpes abbia mandato la
Dottoressa Giuliano ,l’arch.Giovanni Parrinelli ,Carla di Franco, Tania
Gandolfo, Mariella Zasa e il folto gruppo di marinesi fossero “là a
servizio” perché conosciamo le facce di chi è solo “comandato” qui c’è
anche amore per il proprio lavoro e orgoglio di fare una cosa sotto
certi aspetti unica.Si è visto girare fra le varie ali del Castello la
Dottoressa Bellanca che si sta mostrando sempre più “la nostra
castellana doc”.
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