domenica 8 giugno 2014

SAN GIORGIO....IL TRADITORE ?

Da un lato suonava il telefono poi il cellulare ed infine la mia vicina mi dice di affacciarmi perché venivo chiamato. In pratica non sapevo a chi dar retta prima. Passo l’edicola di Silvio e uno mi piomba quasi addosso saltando giù dalla ceramica. Sono sicuro che almeno due parolacce fra il fiume di parole le ho riconosciute.” Quello lì non risponde ai telefoni ,e le dieci pie donne che ho mandato per avvisarlo non sono più tornate indietro. “Me lo immaginavo, non mi fidavo di quello lì, e poi come dice il Papa meglio un gesuita che dieci carismatici ! Riuscire a capire il motivo della sua ira non era facile. “ Guarda, mi dice mostrandomi una foto, si è fatto anche “fotografare” con quello lì ! Cercavo di prendere e guardare la foto ma era come quando certi politici sbandierano fotocopie di documenti come veri ma poi non te li fanno mai vedere. Approfittai della sua veemenza e alla fine riuscii a strappargli la foto dalle mani. Già di suo come medico si esprime certe volte che solo un altro medico lo può capire. Volevo ricorrere al mio amico Antonetto che fungesse da interprete , ma ormai lui diceva solo parolacce alcune facilmente comprensibili (quelle in siciliano) qualcuna latina richiedeva uno sforzo di reminiscenza ed infine quelle in Copto che non valeva la pena tradurre perché oltre a dirle le mimava. Osservai attentamente la foto e si vedeva chiaramente Diocleziano con San Giorgio mentre il terzo era irriconoscibile. Una foto scattata a Ubisi in Georgia chissà quando. In effetti non potevo dargli torto. Diocleziano con San Giorgio era un po’ troppo. Cioè il carnefice di San Ciro che se la conta con San Giorgio. Volarono parole grosse e quando disse :basta non lo voglio più a Marineo” dovetti intervenire con frasi: “ma dai, la sua presenza è irrilevante, i marinesi non battezzano i loro figli chiamandoli Giorgio, non abbiamo nemmeno una chiesa a suo nome tranne quella strana dedica alla Madrice, era un donnaiolo, forse a Marineo lo hanno portato i chianoti, e cosi via).”E non mi chiami nemmeno per una influenza!” mi grido dietro mentre se ne andava… Rimasi perplesso perché non capivo se l’ultima frase era rivolta al parroco o a San Giorgio.

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