sabato 14 giugno 2014

FANTASMI


Se qualcuno vuol vedere la Praga d'oro potrebbe essergli utile questa mini guida da dove lasciati fuori i ricordi personali può prendere quelle informazioni che gli possono essere utili. Alla fine faremo un riepilogo delle informazioni prettamente turistiche.

10 giugno 2014

Arriviamo a Praga con una buona mezzora di  ritardo  .Intanto l'aereoporto non si chiama più  Ruzyn ma è dedicato a Vazlav Hsvel . Non avevo notato che  ha  cambiato colore. Da tetro e buio ora è vivace, immenso ti perdi se non sai dove andare. Intanto bisogna prendere subito il bus 109 e dopo aver percorso tutta quella che una volta si chiamava Leninova si scende al capolinea cioe  piazza Deyvicke Namesti e qui si prende il metro direzione Praga dove si scende a Muster cioè in Piazza  Venceslao.  Da li in poi ognuno per la sua direzione.

Noi siamo ospiti del Monasero dei Franescani in pieno centro. Ovvero il senno di poi. Quando Mons. Casaroli con la sua     OST POLITIK ci butto nel panico non pensavamo che poco dopo avremmo recuperato i beni della chiesa da cui poi questo monastero di San Francesco  restaurato in cui si sono ricavate alcune stanze e noi alloggiamo accanto al sacello del 14 martiri or ora beatificati in Vaticano (Papa Benedetto 2012). Ci ritroviamo in pieno ambiente francescano e a noi è toccata la cella chiamata Greppio e ne siamo felici perché avere la numero 24 o la numero 48 di un albergo sarebbe stato insignificante. Frate Antonio,  in due giorni fa compleanno e onomastico (13 giugno)che qui è il priore proviene anche lui da Liberec città del nord Boemia in piena regione dei Sudeti,  da dove provengono i nostri parenti.

Dicevo del ritardo che poi ad esser sinceri diventò di due ore e più perché ad un tratto colei che mi ha portato a Praga venne colpita dalla sindrome "o così o così". Cioè per farvi capire meglio immaginate di mancare da Marineo da lungo tempo e  già   da Punta Raisi avvertite di preparare un paio di chili si sasizza di Pupiddu, uno di passuluna e caciocavallo, quattro melanzane di cui due alla parmigiana e le altre due a caponata, un paio di bottiglie di Entellano e  spezie varie non dimenticando il nostro pane caldo con il cacio e l'olio. Dopo anni che manco da Praga il patto era che al primo alimentari  avremmo acquistato due salami  VIsocina di cui uno alla paprica entrambi affumicati, mezzo chilo di formaggio eidam a fette, tre tipi di Ermlin (lontano parente del camembert da qui copiato), un barattolo di cetrioli allagrodolce e tutta la birra trasportabile sino all'alloggio , ovviamente che sia Gambrinus 12 in bicchiere ghiacciato e grande per non fermare la cannarella. Non dimentichiamo che oggi a Praga siamo stati gratificati da ben 35 gradi.Ed eccoti la "sindrome del così o così". In pratica colei che ha fattivamente collaborato alla perfetta costruzione dei miei attuali quattro figli torna dal negozio con una misera birra Belga (un infamia), una bresaola di Barbaccia che non so ancora spiegarmi come sia arrivata sino a Praga (certamente portata da lei a fini di dieta), una busta di plastica di insalata della Esselunga, e mezza bottiglietta d'acqua.

Prendemmo possesso  della nostra cella , lasciati  i bagagli dopo un oretta di pennichella consumato il predetto spuntino decidemmo per la passeggiata.

Il nostro quartiere era Michalsca e li ci diriggemmo.Il vecchio centro di Praga (Stare Mieto) è irriconoscibile. Avete presente la Palermo bombardata  e abbandonata ? Ecco abituati a girare per vicoli fatiscenti, palazzine cadenti

androni abbandnati e più o meno un palazzo su dieci abitato, qua e là un enorme palazzo statale , birrerie dappertutto ecco ti ritrovi ad un tratto in un salotto barocco tutto messo a nuovo dove non trovi un pezzo d carta per terra nemmeno a gettarlo tu. Mi sono salvato solo perchè qualcosa è sopravisuto.Il fioraio dove tutte le mattine compravo le tre rose rosse da portargli non esiste più ma il palazzo si.Il negozio di strumenti musicali dove  comprai il primo violino c'è ancora prechè a Praga chiudono le  banche,cade il comunismo, ma mai la musica. C'è ancora la  panchina dove la aspettavo dove mi leggevo cecoslovnschi sport e l'Unità, resiste ancora la vinarna (solo vino) dove coprivo i vuoti quando lei studiava ed io vagabondavo. C'è ancora la finestra al secondo piano di Michalska 12 da dove si affacciava dopo il mio fischio e mi gettava le chiavi del portone.

E' una Praga diversa che copre l'antico col moderno. Una città bonboniéra dove non ti ritrovi. Il centro è come Venezia abbandonato ai turisti, a tal punto che ha perso la sua identità.Io mi ci sono perso circa 50 anni fa e dopo aver perso Marineo credevo di aver trovato casa a Praga allora in mano a quattro scemi comunisti. Qui mi manca l'odore omicida del carbone , reggono ancora il sapore del kimino nel pane, il profumo della carne affumicata, il salame  visocina, il kren grattuggiato e Knelik fatti da Dio in persona.


Fantasmi 1 continua

 

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