Un amico mi invita a “essere pio” perché siamo sotto
Pasqua. Dedico a lui la canzone inserita ieri nel blog. Ma non posso dire messa
se non sono nemmeno catechista !
Una popolare “striscia”
televisiva al suo nascere mostrava prosperose ragazze che portavano dei fogli
(allora in carta velina) ai redattori e quindi chiamate appunto veline. Il
termine nasce dall’uso ,almeno sotto tutte le dittature prima e continuato anche
in democrazia di “passare” delle veline che infine si traducevano in veri e propri
ordini. Chi avesse la bontà di andarsi a leggere il GdS di Venerdi 27 marzo
2015 troverebbe la bella foto del nostro castello circondato appunto dal contenuto della
velina trasmessa dal nostro assessore alla cultura ad una giovane bella
promessa del giornalismo. E’ chiaro che dove tutto è gestito dalla mentalità
mafiosa nessuno riesce a farsi strada con le proprie forze e quindi come usa
“tu sei lì perché ti ci ho messo io!” e cosi l’articolo uscito in anteprima sul
blog di Pino Taormina è uscito il giorno dopo sul GdS. E’ un triangolo che si
ripete e che per coprirlo, questo blog da un colpo al cerchio (manumanca) ed
uno alla botte (Spataro). L’articolo purtroppo non ha nemmeno citato che la botte
non si è mai visto nelle trattative con il Sopraintendente, ha dimenticato che
chi costantemente ha tenuto legato il filo è stato il Pulizzotto (quello
dell’antropologico) che può contare su una corsia preferenziale. Ignorato. More
solito , sempre il bottaio , uso a appropriarsi di meriti altrui dimentica
persino che il ritorno dei nostri beni archeologi e artistici sparsi non so
dove non è una sua campagna di guerra e che l’operazione “Nestos” si deve
proprio al nostro giornale e che lui se ne appropria cose è uso fare (vedi
Giardino dei giusti) che a noi costarono un invettiva (vastasu) e lui se ne
appropria . Gli diamo atto che conosce tante di quelle persone che gli
forniscono dalle notizie, alle scoperte in Biblioteche che lui poi presenta
come proprie. Ora quello che conta è il risultato ma ad una persona di “tanto
nomine” un “cuffuni” di deontologia in più non guasterebbe .
Si è vero che lui è il
nostro fontaniere, idraulico, scrittore, collocatore, spalatore di neve,
salvatore della patria , ma non ci faccia credere che sia un topo di
biblioteche quando sono gli altri che portano a lui le veline.
Nessuno è mai riuscito a
moderarlo costringendolo a non inquinare tutto quello che fa. Veramente l’unico
che c’era riuscito è stato il manumanca , che in partenza ci ha riempito di
speranza grazie anche a collaboratori di grande qualità ma poi li ha persi uno
per uno per strada, vuoi castrandoli vuoi “estinguendoli”, superando in onnipotenza il nostro assessore
mai eletto . Ora non si appropri più di meriti altrui e torni “uno fra pari” o
vada a fare il portaborse al manumanca a Roma.
Stia nei limiti perché se è anche coperto da “grandi
conoscenze” , Curie e Curiali ogni giorno che passa distrugge quello di buono
che ha fatto in passato grazie ai suoi amici di allora. E noi siamo stanchi
della sua fatua arroganza.
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