domenica 8 marzo 2015

RITORNIAMO ALLE ROSE ROSSE...



 Per fortuna la retorica sulla “festa della donna” si va attutendo per giungere ad una analisi più posata. Stiamo superando il confronto femministe-maschilisti per una migliorre analisi del nostro tempo. Intanto ci stiamo liberando di un femminismo sdentato , sguaito e bavoso che cavalcava una situazione non reale. I rapporti fra i due sessi sono diventati più equilibrati malgrado il terremoto creato dai nuovi esperimenti sessuali. E’ toccato alla mia generazione pagare il prezzo totale della emancipazione della donna, all’improvviso senza preavviso ne preparazione. Un salto epocale di millenni in una generazione. Rimangono ancora sacche inspiegabili  (India, quel Boko africano e buona parte dell’Africa e del Mondo musulmano). Anche da noi stiamo superando l’assurdo livello di guardia delle separazioni “a mano armata”. Più gli uomini che le donne hanno capito l’assurdita del gesto , hanno capito che non ne valeva la pena, che alla fine era come un boomerang… Quello che nel romanzo popolare ottocentesco erano gesti frutto da passioni cieche ora anche l’uomo ha capito che l’aver investito tutto sulla famiglia non sempre funziona , soprattutto se la sua partner non dialoga o non condivide. Le stragi degli anni scorsi sono diventate sporadiche e gli uomini hanno seguito Ludovico Ariosto (Corriere della Sera 6.3.2015 N.O.) “Tutti gli altri animali che sono in terra/ o che vivon quieti e stanno in pace/ o se vengono a rissa e si fan guerra /alla femmina il maschio non la face” e più avanti “parmi non sol gran mal, ma che l’uomo faccia/ contra natura e sia di Dio ribello/, che s’induce a percuoterla faccia / di bella donna, o romperle un capello”, “ma chi le da veneno o chi le caccia /l’alma dal corpo con laccio o coltello/ ch’uomo sia quel non crederò in eterno/ ma in vista umana uno spirto de l’inferno”. Certo che non dimentichiamo le martiri dell’India e di tutti quei posti al mondo dove  esistono ancora “spirti de l’inferno”. Noi prendiamo atto che da noi le cose sono molto migliorate… E’ vero che ormai il nostro “pane quotidiano” è quello che certi mascalzoni della Tv ci propinano giornalmente col permesso delle parti in causa che non solo sono “vittime” di grande rispetto , ma che “hanno si perdonato da bravi cristiani” ma solo in parte perché questo chiedere giustizia mediatica non porta pace nemmeno alle vittime. E ci stiamo preparando a vivere situazioni paradossali e ci fa rabbrividire quanto successo al marito della povera Ragusa con il suo sorriso diabolico per averla spuntata contro i media che gridavano sangue o come la ragazzina bergamasca che piano piano sembra sia salita “liberamente sul furgone del mostro” e nessuno è capace di fermare questo “sanguinolento pasto mediatico” che allo stato è costato miliardi col risultato di aver incattivito le famiglie …
Che la giustizia vada avanti scendendo dal palcoscenico dove ogni tanto ci sale compiaciuta da Catania con la piccola vittima alla “galeotta per adesso innocente”di Camerina , al “soldato innamorato” di cretinaggine acuta e cosi via. Si ci sono sempre le donne come protagoniste-vittime ma cinque casi in cinque anni ci fanno capire che il vero “dialogo” con le donne sia appena cominciato.
Diceva un maestro puparo, parafrasando l'Ariosto: “le donne non si colpiscono nemmeno con un fiore…”

Nessun commento:

Posta un commento