“ Durante il processo creativo l'artista entra
in uno stato di trance e non mente , in cui l'espressione libera è un must.” , Inizierei da qui. Quando scrissi che questa
esposizione “assemblata” da Pina Castronovo guidata da Salvatore Pulizzotto
necessitava assolutamente degli artisti come guida, avevo uno scopo ben preciso,
Per prima cosa baipassare i giudizi critici “a matula” di cui siamo maestri e
secondo l’irrinunciabile piacere di cullarti mentre l’artista ti parla della
sua opera (vedi frase qui sopra). Senza esserci accordati avevo pensato di
dedicare il taglio di questi appunti al mondo femminile di cui in questi giorni ne abbiamo recitato
rosari ipocriti. Non mi fu possibile perché in un paese “a matula” dove non
esiste la concretezza, per avere una
mail o una fotografia ci vogliono venti giorni. Qui la bilancia non la trovi
dal farmacista ma a casa di ciascuno predisposta a pendere solo dal lato più
volgare e ipocrita.
Non
conosco Valentina Morello e per avere la sua biografia ho faticato non poco
sino a quando ho pubblicato la sua opera (esposta a Marineo nella Up Art 2015)
in modo fra il polemico e il sarcastico centrando l’obiettivo che la stessa
artista si pone.
“Amina: l'opera esprime una denuncia
sulla strumentalizzazione del corpo della donna, sia nel mondo occidentale
che orientale, dove la donna viene svestista o coperta in base ai costumi e
alla cultura maschilista del posto. Anche nel mondo occidentale, dove la donna
crede di avere liberta' di espressione, viene comunque influenzata dagli
stereotipi di bellezza imposti dai media che promuovono l'immagine
di una donna che deve svelare o indossare indumenti che soddisfano le
esigenze di una cultura maschilista. Nel mondo orientale assistiamo
all'opposto, la donna viene coperta con dei veli o dei burka, perche' non deve mostrare
la propria bellezza, per mascherare un inconscio istinto maschile che fa della
donna la causa di ogni perversione, quando invece e' l'occhio maschile a vedere
un invito sessuale nel semplice sorriso o sguardo di una donna. L'opera prende
ispirazione dal fatto accaduto in Tunisia, dove una ragazza appartenente al
gruppo di protesta ucraino delle Femen, Amina, come forma di
protesta 1º marzo 2013 ha diffuso in rete su Facebook una fotografia a seno nudo con
una scritta secondo cui il corpo appartiene alla donna. Dopo lo scalpore
generato da questa forma di protesta, ha subito minacce ed accuse dai Salafiti e poco dopo e' stata condotta in
carcere.”
Non avendo avuto la possibilità di ascoltare quanto sopra dalla
stessa artista mi sono messa davanti la sua foto , la foto dell’opera e nel
contempo leggendone la descrizione. Vi lascio immaginare cosa si prova … prima
la faccia “incurrivata” della Morello, poi il suo emblematico ma eloquente
dipinto, infine il “sermone je accuse !” freddo di ghiaccio che nasconde rabbia
ma che è anche un grido un urlo contro una condizione. Quando Pina Castronovo
mi dice che “ questa mostra è al femminile” lei che ne ha curato il casting è
credibile. Sarà dura vincere la sua battaglia anche perché spesso gli si legge
in volto l’aria di sconfitta che malgrado non sia vissuta in Tunisia , ma in
Francia e in quella Barcellona ormai culla di talenti disperati, non può
incolpare la nostra terra di essere più vicina alla Tunisia che a Francia e
Spagna. Il suo ritorno a casa , dopo sette anni, non ha migliorato il suo
essere donna. Non amo le “femministe arraggiate” sconfitte non dal maschilismo
cretino ma da loro stesse che spesso trasformano l’essere donna in una accusa. Qui
il discorso si complica perché si rischia di fare il solito processo alla società
(non palpabile, non concreta) e la cosa
non ci riguarda , ma ci esalta vedere certe donne “incurrivite” , aggressive ,
motivate e preparate perché mai avremmo potuto vivere con una donna che non lo
sia.
Valentina Morello nasce a Messina il 24 novembre 1983. Frequenta il liceo " Archimede " di Messina e successivamente si laurea in Economia e Commercio presso l'Università di Messina nel 2006. Nel 2012 si avvicina al mondo dell'arte , iscrivendosi all'Accademia di Belle Arti di Palermo , dopo aver vissuto e lavorato all'estero per 7 anni nel settore della pubblicità Le diverse culture conosciute durante i suoi viaggi la spingono ad confrontarsi , mettendo in crisi la sua ' identità ' sociale costruita nel corso degli anni , costringendola a cercare la sua vera vocazione : la pittura .
Divide atelier e vita con Diego Spinelli altro artista presente nella collettiva.
Esposizioni
Mostra collettiva "
TOP" , Espai Nauart , dal 21 al 24 settembre 2014
Mostra collettiva "
Barcelona Abstracio II" , Espai Cadavere Exquisit , Barcellona , dal 4 di
settembre 2014
Mostra collettiva "
Barcelona Abstracio " , Galerie Le Marais , Parigi , dal 21 al 24 luglio
2014
Artista residente, Espai Nauart
, Barcellona , dal 2014/01/05 al 30/09/2014 .
Mostra collettiva "
Affinita ' Elettive " a Palazzo Duchi di Santo Stefano , Taormina , dal
21/10/2013 al 2013/03/11
Mostra collettiva " La
Notte Bianca " , Villa Forni , Palermo dal 29/09/12 al 05/10/2012
Mostra collettiva " Le
Donne nell'Arte " , Castel Bauso , Messina dal 16/10/12 al 21/10/12
Mostra collettiva"
Summertime " a Villafranca Tirrena , Messina dal 01/08/12 al 08/08/2012
Mostra collettiva "
Quello che non vedi " a Riposto , Italia 16/08/2012
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