Quando ti capita
una vecchia fotografia fra le mani e cerchi di riconoscere le immagini
riprodotte molte volte è un esercizio divertentissimo. Quello magrolino là in
alto chi è ! Il tizio. Non è possibile era cosi magro? Quello lo riconosco :
giuda era e giuda è rimasto ! Ma come fai a dire questo da una foto. Il marinese
in queste cose non ha dubbi ! E quello dietro tutti ? Ma dai non lo riconosci ?
E’ … non ci posso credere. E cosi via ! Basta una foto per ributtarti indietro
di trentanni. Prova regina di come eri e come sei. Ma pochi si chiedono oltre
ai chili cosa è cambiato in te ? Musicalmente sei più maturo, più sicuro. Per
il resto da una foto non si può dedurre nulla. Eppure ci sarebbe da indagare su
un gruppo cosi folto. Dozzine di episodi di vita vissuta, di passioni di
percorsi. Una bella carriera che li ha tenuti assieme per tanti anni. Hanno
resistito a critiche, commenti e fatiche. Ora anche il pubblico ha le sue
esigenze. Che non ci si presenti un revival di “vecchie zitelle”, che non sia
un raduno di vecchie glorie, che non sia l’anniversario delle “belle di Marineo”
di una volta. Che si lasci spazio alla musica ora che i narcisi della poesia
sono in letargo ci si risparmi fiumi di parole inutili perché la musica o va “spiegata
e quindi subito eseguita” o è meglio non introdurla. Purtroppo nella locandina
manca il nome del “mecenate”. Dal loro curriculum è evidente che tutte le cose
segnalate , nel curriculum, sono da attribuire alla solita persona “padre-padrone”
(più padrone…) .
Ma di questo gli
va dato atto altrimenti se quella sera prende la parola invidia, accidia,
vanagloria e rancore sostituiranno il piacere di risentire il gruppo.
ps non so se avete notato ma ultimamente in tutto ciò che avviene , viene battezzato dalla Fondazione. Sarà il nuovo corso, sarà la voglia di farsi perdonare antiche e nuove "avventure" fatto sta che hanno preso lo stile "spatariano". Sono ovunque e senza di me siete nessuno !
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