venerdì 24 marzo 2017

EROI NON PER CASO...



Ora per diventare eroi, nel nostro tempo, non serve lanciare la stampella oltre le linee o saltare dentro un tunnel bloccando l’avanzata dei nemici e nemmeno morire di mafia alla padre Puglisi. Sono esempi rari e … passati. Su alcuni si specula, gli altri piano piano vengono dimenticati .
Parlo di gente nostrana , non è gente da copertina , non sono cover girl e non avranno nessuna medaglietta da appendersi. In questo caso sto parlando di un ragazzo maturo quanto basta che zitto zitto si è trovato un ruolo nella nostra comunità. Un ruolo che non porta soldi, non ti porta alla ribalta  ma lo ricopre con passione. Sono i custodi o meglio i guardiani o se vogliamo sono le “badanti” di ciò che è preziosissimo per la nostra comunità. Non è in discussione cosa sia prezioso per noi, non è un caso che i più disquisiscono perché “eletti” dalla propria ipocrisia. Basta pensare al “guardiano-custode” di Palmira “sgozzato” come un cane da cani per aver protetto un bene unico. Per fortuna i nostri eroi indigeni non corrono il rischio di essere sgozzati, ma bensì ignorati proprio da quegli ignoranti che cercano osservazioni cretine su chi si presta a questo servizio. E basta ricordare il “custode” della villa alla variante o quello della villa di San Ciro il primo di sinistra e il secondo di destra cosi definiti da certi coglioni professionisti.
La figura oggetto di questo tema è Maurizio  che si è inventato un servizio raro prezioso e gratificante e cioè deride tutti coloro che non amano l’arte o la ignorano o la snobbano. Lui ne è il “custode anargiro” come gli altri che riescono a non farsi scalfire dal branco degli ipocriti   dai critici a matula . Maurizio “protegge” con la sua presenza a tempo quello che si celebra nella sala del castello ora adibita prevalentemente a galleria d’arte.
E cosi se passi alla variante ti si apre il cuore a vedere come è tenuta quella villa sorella di quella di San Ciro cosi è per Maurizio unico “ convivente” dell’arte marinese e del territorio.
Io lo ritengo un fortunato e mi ricorda quando sin da giovane visitavo le antiche biblioteche  nei monasteri e chiedevo il permesso di pernottarvi dentro con il mio sacco a pelo immaginandomi di assimilare tutto il sapere del mondo. 
Grazie Maurizio.

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