sabato 16 febbraio 2013

EZIO SPATARO, IL POETA DISARMATO...


Dammi la manu tu ca zappi la terra e manci picca, maistru e patri di la rima ricca. Tu scrivi intra la terra e lassi signi, iu intra la menti fazzu li disigni. Unni tu affunni li lucenti lami spuntanu frutti ciuri e arvulami: unni m’affannu iu lacrimi umani. Iu intra la carta scrivu li canzuni, tu intra la terra, accordi lu zappuni. (Ignazio Buttitta)

 Avere un blog di poesia è un grande segno di civiltà per una comunità ricca di ipocriti simoniaci. La vanità dei poeti supera quella dei politici , ma almeno lascia una traccia, ti alleggerisce l’animo. Questo paragone non mi piace perché il sito Percorsi Poetici a Brannu  raramente è contaminato dai politici che veramente andrebbero mandati a …brannu. Il creatore di questo blog è maturato non solo nella sua poesia ma anche nelle sue relazioni sempre più meno contaminate. Quello che sbalordisce è la totale rinunzia di questo paese alla poesia. Malgrado un centinaio di poeti (sic) e due tre incontri di poesia l’anno questi stessi poeti “amano solo la loro poesia”. Si camuffano dietro un senso di libertà e indipendenza più vicina alla cafonaggine che alla poesia. Settari , più coglioni che uomini di cultura per esaltare le loro dubbie capacità sotterrano le altre. Mi stupiscono le donne una volta destinatarie di quasi tutta la produzione poetica oggi prese da un orrendo femminicidio, che facciamo fatica a capire in tempi immediati come combatterlo. Gratificate da milioni di poeti oggi respingono la poesia preferendo rinunziare a passioni meravigliose a favore di un protagonismo che sa più di vita senza sale e di utero secco.

L’Ezio , si esalta e demoralizza, meno di una volta, e questo lo rende umano. Prima di chiudere la mia giornata nel suo sito  www.percorsipoeticiabrannu.com  trovo il viatico per una buona nottata .

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