Bellissima l’iniziativa di piantare specie autoctone in proporzione ai nati nel Comune. La cosa coincide con il funerale della 4 Palma della Villa. Ma andiamo in ordine. Da tempo immemorabile esiste questo rito. Ricordiamo ancora il nostro grembiulino candido quando tenevamo per mano la pianticella appena spinta nel terreno che solerti operai avevano preparato. Il rito fu più frequente sotto il fascismo e poi piano piano si perse perché non si poteva andare per i boschi e gli spazi verdi in paese e nelle città erano pochissimi. A Marineo sembrava caduto di moda vuoi perché di bambini non ne nascono più vuoi perché come tutte le cose appena fatte cadono nell’indifferenza. Non ricordo di aver visto mai nessuno andare a trovare la “sua” pianticella. O di andare a curarla. O di andarci con il suo papà a trovarla e farci due chiacchere assieme. Aggiungiamo da quest’anno “l’affido” o l’adozione a distanza. Chi pianta una pianta ne cura la crescita. Mettiamo il nome del bambino sulla pianta cosi lo stesso adotterà oltre la pianta l’uso di andarla a trovare di tanto in tanto. Non facciamogli fare la fine della Quarta Palma. Ancora meglio . Uniamo le due manifestazioni , l’addio alla palma alla nascita di una nuova pianta. Forse si può fare ! YOU CAN !
Vorrei precisare ,affinchè non nascesse un equivoco ,che i marinesi non sono diventati ad un tratto sterili, né ciò sia imputabile ad un punteruolo di qualsivoglia colore , bensì perché l’ospedale più vicino è a Corleone. Inoltre esiste un problema ANCHE con la Terza Palma oltre che con la Quarta. Per la Quarta ,che si spenderanno circa 4.000 euro per abbatterla, non sappiamo come e quando verrà sostituita e con cosa. La soluzione logica sembrerebbe un'altra Palma , ma a quanto pare nessuno ha pazienza …..ci vorrebbero cento anni prima di mangiarne i datteri. La terza a prima vista da incompetenti sembra stia peggio…..
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