giovedì 11 novembre 2010

INTERVISTA ESCLUSIVA A DON LEO PASQUA PARROCO A MARINEO

QUO VADIS LEO ?

Non è facile intervistare Don Leo Pasqua. Intanto non esiste argomento che prendi senza che lui aggiunga qualcosa. Non è un prete di campagna o di paese. Non è il solito vecchio prete carico di esperienza stanco di quant’anni di ascolto, di confessioni, di lamenti. Non è nemmeno un prete “di sinistra” anche se alcune sue frequentazioni …….E’ più un prete giovanile e gioioso che si trascina soprattutto i giovani. Ascolta gli adulti, discute con gli scettici ,approfondisce con i dotti, ha pazienza con gli ipocriti. Sa fare il suo mestiere.
Cosa le manca a Marineo ?
Il mio tempo libero. Non ho mai tempo per me. Trascuro le cose che amo fare nel tempo libero :la musica, la pittura la scrittura.  Ho iniziato un nuovo saggio ma chissà quando lo finirò. Sarebbe il mio quarto libro. Scrivo sul rancore e come superarlo mediante una educazione al perdono. Questi temi ti assorbono e non puoi scrivere usando ritagli di tempo.
E le……Confraternite.
Non mi tiri per il saio…… Sono una risorsa per la nostra comunità. Gruppi meravigliosi che ci  stiamo frequentando. Abbiamo già avviato un percorso unico di formazione per arginare “ la tentazione  della frammentazione” che è una lacuna della nostra comunità.
Mi faccia un esempio, incalzo.
Abbinare alla preghiera la cura dei giovani, degli ammalati, dei poveri, dei disagiati. Sarebbe Auspicabile che ogni confraternita,gruppo o movimento possa impegnarsi in un ambito specifico della pastorale parrocchiale. Ne stiamo parlando. Sogno una Parrocchia aperta all’esterno ,al territorio impegnata nella pastorale dell’incontro  e delle  relazioni.
Scusi ma anche Lei allunga l’adolescenza dei giovani. Leggo certi loro messaggi ,magari dolci ma che presagiscono una adolescenza infinita. Happy Hour, Holywin ecc.
Apparentemente sono fragili e insicuri, faticano nei rapporti interfamiliari ma quando incontrano Dio sono la punta di diamante della società. Tranne rarissimi casi cercano “ una famiglia nuova” la loro famiglia e così si vede già che saranno mariti attenti e mogli felici. Lo vedi da come si preparano da come vivono questo cammino.
Scusi Lei ha esperienza di insegnamento, di lotta ma il parroco dove ha imparato a farlo.
Non dimentichi che il ministero dell’esorcista per due anni mi ha profondamente segnato : sono diventato più sensibile di fronte a certe forme sottili di sofferenza. Oggi  penso di essere maturato  e ascolto  con grande effervescenza, accoglienza e con grande disponibilità alla collaborazione.
Quindi prima esperienza . Mi pare che la nostra gente si aspettava un prete di campagna e gli è arrivato un prete intellettuale  e sta cominciando a recepirne i vantaggi.
Sto lavorando tantissimo con e per le famiglie accompagnando la vita familiare che è un arricchimento per il mio ministero pastorale.
Quindi è un po’ Don Bosco un pò  Abbè Pierre  un pò San Francesco-
Penso di essere fondamentalmente me stesso. Guardo i loro esempi e credo fermamente che la fede  passa prima di tutto dalla semplicità e dalla coerenza delle relazioni.
Ma un bilancio dopo il primo anno .
Non amo fare bilanci, prima perché è troppo prematuro e poi perché penso di dover ancora conoscere tante dinamiche interne ed esterne alla comunità. Posso solo dire che c’è un grande potenziale umano che però deve essere ben indirizzato. Siamo in un cantiere aperto  !

Don Leo non arriva solo da un lungo percorso in seminario, ma da una conversione matura. Adulta. Non si è spaventato trovandosi la chiesa piena, non solo i primi giorni ma sistematicamente. Si muove sempre con sicurezza perché nella sua mente il progetto pastorale è chiaro.Non aspetto altre risposte  Le ho avute durante il tempo dell’intervista. Conosce tutti. Ne conosce i nomi i cognomi e le “ncurie”. Sa sempre di cosa parliamo e di chi parliamo.
Non credo che invecchierà a Marineo.
Quo vadis Leo Pasqua ?  Noi ti stiamo seguendo.

1 commento:

  1. Iniziamo una serie di interviste a chi ha un ruolo di responsabilità in tutti gli ambiti. Ci auguriamo siano utili a conoscere meglio il loro pensiero. Così assolveremo anche al nostro proposito di approfondimento.

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