XV Convegno nazionale A.FIPreS “Marco Saura “ sulla prevenzione del Suicidio. Livia Nuccio: “Il problema non è adeguatamente attenzionato dalle istituzioni. Dal 2006 siamo in autogestione”
Di Serena Termini
“Oggi il fenomeno non è adeguatamente attenzionato dalle istituzioni che dovrebbero, invece, attivarsi valorizzando tutte quelle realtà che lavorano sulla prevenzione”. Con queste parole Livia Nuccio introduce il XV Convegno nazionale sulla prevenzione dei suicidi. “Crisi sociale e disagio individuale. Il soggetto postmoderno e il cambiamento culturale” è stato il tema sul quale si sono confrontati i diversi relatori. “La radice del disagio individuale - scrive l’AFIPreS nella sua nota introduttiva - la rintracciamo in una diffusa condizione insuperabile di solitudine in mezzo alla gente e di appiattimento emotivo in un contesto di spettacolorizzazione delle emozioni”. “Oggi i giovani sentono vivamente la sofferenza del disagio individuale che spesso vorrebbero contenere a tutti i livelli – afferma Livia Nuccio, presidente A.FIPreS -. Purtroppo la prevenzione del suicidio non è adeguatamente attenzionata dalle istituzioni. Occorre mettere in rete le risorse di esperti e agenzie territoriali, informare le famiglie con una specifica attenzione al necessario e impresciendibile processo di alfabetizzazione emotiva nei confronti delle nuove generazioni; è una delle vie per la prevenzione e coinvolge in modo circolare la famiglia, la scuola e ogni agenzia educativa e formativa”. Dal 2006 il Comune non ha più rinnovato la convezione con l’associazione AFIPreSche e la stessa è andata avanti lo stesso autogestendosi. “Da molto tempo viviamo una situazione di enorme difficoltà – continua Livia Nuccio -. Si pensi pure ai nostri volontari che sono 12 rispetto ai 60 di prima. Anche il centro aggregativo è da un anno in autogestione”. Tra le relazioni della valutazione del rischio di suicidio in ospedale ha parlato il prof. Giancarlo Nivoli, ordinario di psichiatria dell’università di Sassari. “La prima cosa da operare è la valutazione del rischio che avviene attraverso tre azioni del terapeuta – dice -. La prima riguarda l’accertamento dei dati obiettivi che lo inducono a pensare che il paziente è a rischio; la seconda è quella di sforzarsi di sapere cosa c’è nell’animo della persona per capire a che punto del tragitto si trova; la terza è quella, ancora più complessa, che richiede un esame profondo del paziente attraverso le sue emozioni, la percezione del dolore spesso mescolato a tante componenti che lo lacerano gradualmente. Solo in questo modo possiamo ricostruire lentamente la persona”. Il convegno si è svolto nella Sala delle Capriate di Palazzo Steri in Piazza Marina a Palermo. Al convegno erano presenti anche i genitori di Norman Zarcone, il giovane ricercatore dell’etneo palermitano, suicidatosi gettandosi dal settimo piano della facoltà di Lettere di Palermo, lo scorso 14 settembre .A lui è stato dedicato un minuto di silenzio e la proiezione di un video che ritrae alcuni momenti della sua vita. L’AFIPreS “Marco Saura” ha attivato e gestisce il Telefono Giallo (per prevenire il suicidio ed aiutare chi vive una crisi o una situazione di sconforto) 800809999( per la provincia di Palermo) oppure 091/6859776. l’associazione inoltre cerca volontari per le sue attività. Chi volesse collaborare potrebbe farlo, contattando direttamente la sua presidente. All’incontro non ha partecipato nessun rappresentante delle maggiori istituzioni locali e regionali sebbene siano stati inviati dall’associazione.
Serena Termini . CNTN.
Il convegno è stato organizzato dall’Associazione Famiglie Italiane per la Prevenzione del Suicidio “Marco Saura “ di Palermo, con il supporto del CeSVoP e la collaborazione dell’Università degli Studi di Palermo, Sezione di Psichiatria del Dipartimento di Biomedicina sperimentale e Neuroscienze cliniche, Regione Siciliana - Presidenza ed Assessorati della Famiglia e della Salute e l’Istituto di Formazione Politica “Pedro Arrupe”.
Nessun commento:
Posta un commento