I/14 quattordicesima 6 09 2017
La mattina e cioè il terzo ed ultimo giorno della giostra fu esposta
nel campo una armatura , un cavallo , una lancia e una spada e tutto quello che
serve per armare un buon cavaliere. Era il premio che spettava a chi avesse
vinto la giostra nei tre giorni.
Alessandro distribuì 100 armati , lungo la palizzata dove ritenne
opportuno, da lui istruiti , affinché alla fine si convincesse il villano a dichiararsi ma anche per proteggerlo durante la ritirata.
Poi cercò di convincere il Meschino a
rinunziare al torneo, sentendo troppo la tensione, ma vista la sua insistenza
lo armò di tutto punto dandogli una buona spada e un panno di seta invitandolo
a far uso della spada al caso lo volessero trattenere. Poi entrò nell’arena con
il suo panno bianco e tutti si chiedevano come mai non era giunto il villano ma
quando videro il cavaliere dal panno
bianco abbattere il primo avversario dallo stile capirono subito che esso era
il villano e cosi iniziò la giostra dove il Meschino
dovette nuovamente abbattere Torindo e Pinamente di Turkia e ancora Costanzo
dell’Arcipelago. I confronti si fecero duri e arditi. Elisenna chiamato il fratello insiste che sia
messo in atto quanto chiesto dal padre sull’identità del villano perche a dire
di Elisenna questo cavaliere vestito di bianco gli sembra proprio il vincitore
dei due giorni precedenti cioè il villano !
Alessandro gli rispose fermamente:”
che chi sia sia a questo punto non gli interessava , ma gli piaceva sapere che è un ottimo cavaliere e speriamo
che sia cristiano. Se è saraceno ne sarei dispiaciuto e se è un semplice uomo
ne sarò più dispiaciuto perché verrebbe messo a morte per via del bando di
nostro padre, e questo non mi sembra a causa di un grande errore”. Ma Elisena
insistette affinché saputo chi fosse il
villano glielo confidasse senza dirlo a nessun altro. “Certo”, acconsenti
Alessandro pensando fra se e se che confidarlo a una donna e soprattutto ad una
come Elisenna sarebbe equivalso a prendere
un banditore per comunicarlo a tutta la
città .L’Imperatore diede ordine ad Alessandro che si armasse e scendesse nella
arena per costringere il villano a dichiararsi. Nel frattempo egli abbatté nell’arena
Tapalle di Alessandria mentre gli altri gli piombarono addosso simultaneamente.
Alessandro interviene immediatamente affinché
la giostra si chiudesse correttamente .
Fingendo di intervenire si avvicina al Meschino raccomandando alle
guardie prudenza. Era l’ultimo giorno e Meschino dà prova maggiore che gli
altri giorni guadagnandosi la giornata. Già dichiarato vincitore dalla gente che
gli si accalca attorno non solo per festeggiarlo ma anche per saperne il nome.
Anche le guardie lo stringono troppo da presso a tal punto che è costretto ad
estrarre la spada per liberarsi, tagliando le braccia a chi gli teneva le
briglia ed ad un altro la testa. Libero scappa al giardino mentre la gente e le
guardie rinunziavano ad inseguirlo. Sia Alessandro che Meschino rientrarono, si
disarmarono e corsero subito in sala perché era già stata chiamata la cena.
Erano presenti tutti i baroni perché anche quel giorno non si era dichiarato
alcun vincitore
Nessun commento:
Posta un commento