mercoledì 6 settembre 2017

GUERINO QUATTORDICI



I/14   quattordicesima  6 09 2017
La mattina e cioè il terzo ed ultimo giorno della giostra fu esposta nel campo una armatura , un cavallo , una lancia e una spada e tutto quello che serve per armare un buon cavaliere. Era il premio che spettava a chi avesse vinto la giostra  nei tre giorni.
Alessandro distribuì 100 armati , lungo la palizzata dove ritenne opportuno, da lui istruiti , affinché alla fine si convincesse il  villano a dichiararsi  ma anche per proteggerlo durante la ritirata.  Poi cercò di convincere il Meschino a rinunziare al torneo, sentendo troppo la tensione, ma vista la sua insistenza lo armò di tutto punto dandogli una buona spada e un panno di seta invitandolo a far uso della spada al caso lo volessero trattenere. Poi entrò nell’arena con il suo panno bianco e tutti si chiedevano come mai non era giunto il villano ma quando videro  il cavaliere dal panno bianco abbattere il primo avversario dallo stile capirono subito che esso era il villano  e cosi iniziò la giostra dove il Meschino dovette nuovamente abbattere Torindo e Pinamente di Turkia e ancora Costanzo dell’Arcipelago. I confronti si fecero duri e arditi.  Elisenna chiamato il fratello insiste che sia messo in atto quanto chiesto dal padre sull’identità del villano perche a dire di Elisenna questo cavaliere vestito di bianco gli sembra proprio il vincitore dei due giorni precedenti cioè il villano !
Alessandro gli rispose fermamente:” che chi sia sia a questo punto non gli interessava , ma gli piaceva  sapere che è un ottimo cavaliere e speriamo che sia cristiano. Se è saraceno ne sarei dispiaciuto e se è un semplice uomo ne sarò più dispiaciuto perché verrebbe messo a morte per via del bando di nostro padre, e questo non mi sembra a causa di un grande errore”. Ma Elisena insistette  affinché saputo chi fosse il villano glielo confidasse senza dirlo a nessun altro. “Certo”, acconsenti Alessandro pensando fra se e se che confidarlo a una donna e soprattutto ad una come Elisenna sarebbe equivalso a  prendere un banditore per comunicarlo  a tutta la città .L’Imperatore diede ordine ad Alessandro che si armasse e scendesse nella arena per costringere il villano a dichiararsi. Nel frattempo egli abbatté nell’arena Tapalle di Alessandria mentre gli altri gli piombarono addosso simultaneamente. Alessandro  interviene immediatamente affinché  la giostra si chiudesse correttamente . Fingendo  di intervenire  si avvicina al Meschino raccomandando alle guardie prudenza. Era l’ultimo giorno e Meschino dà prova maggiore che gli altri giorni guadagnandosi la giornata. Già dichiarato vincitore dalla gente che gli si accalca attorno non solo per festeggiarlo ma anche per saperne il nome. Anche le guardie lo stringono troppo da presso a tal punto che è costretto ad estrarre la spada per liberarsi, tagliando le braccia a chi gli teneva le briglia ed ad un altro la testa. Libero scappa al giardino mentre la gente e le guardie rinunziavano ad inseguirlo. Sia Alessandro che Meschino rientrarono, si disarmarono e corsero subito in sala perché era già stata chiamata la cena. Erano presenti tutti i baroni perché anche quel giorno non si era dichiarato alcun vincitore

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