venerdì 29 settembre 2017

GUERINO VENTUNO-VENTIDUE-VENTITRE



I/21
Gli effetti di questi fatti e il consiglio dei saggi convinse il re turko a mandare ambasciatori ai cristiani per trattare la pace. Si scelse il vecchio e saggio  Albaiet di Vesqua che recatosi in città pose arrogantemente le tre condizioni per la pace. Che si rendesse onore ad Astilladoro, che si accettasse la pace e che infine avvenisse lo scambio fra i tre figli del re e Alessandro. I cristiani si consultarono ma il Meschino chiese di   essere lui a dare  la risposta.” Pur possedendo mille uccelli non cederemmo nemmeno  una piuma a  Voi turki, non temiamo la pace perché possiamo radunare soldati da Grecia e Romania a  sufficienza. Accettiamo il cambio con Alessandro per suo onore perché è risaputo che un cristiano vale almeno tre saraceni”. Rispose il Meschino all’arroganza di Albaiet.  Davanti la porta della città avvenne lo scambio dei prigioni e si stabili tregua per un mese e,  per volere del  re, Albairetto propose che ci si accordasse per un duello di 50 contro cinquanta per stabilire le sorti della guerra. Così come piaceva al re Astilladoro.
I/22
Mentre ci si scambiano motti e battute sul valore degli scambi ci si prepara al confronto. Durante la tregua mandò l’Imperatore in cerca di aiuti in Grecia e subito risposero:  Costanzo duca dell’Arcipelago greco, Archislao di Stiva e Negroponte , fratello di Amazzon, Amazzon di Stiva  e Negroponte fratello di Archislao , con 6000 uomini. Ah la grandezza antica dei greci ! Dove era finita   la fierezza della Grecia dominatrice del mondo, la potenza di Alessandro Magno, la esperienza degli Spartani,  il senno degli Ateniesi e l’odio dei Tebani, la superbia dei Macedoni, la grande ira di Agamennone e dei suoi. Basta la pochezza dei turki per far paura ? Spero ciò non avvenga nel mio tempo e alla mia gente”. Disse l’Imperatore.



I/23
L’imperatore sistemati negli alloggi i nuovi arrivati fece loro questo discorso:”Baroni difendete la nostra libertà. Se cade Costantinopoli cadrà tutta la Grecia e la cristianità. Volete che i turki offendano le nostre donne e rendano schiavi i nostri figli ? “ Subito si scrissero 200 baroni pronti a sfidare i  50 campioni turki . Poi l’Imperatoire diede il sigillo del comando al Meschino che aveva dato prova di grande valore e che aveva abbattuto i figli di Astilladoro. Il giorno dopo durante la messa nella grande chiesa parlò loro il Meschino in presenza di Alessandro per saggiare il loro animo.

Nessun commento:

Posta un commento