Nella vita centenaria dell’Associazione San Ciro , gli amici
americani ci hanno sempre tenuti in costante considerazione tenendoci
aggiornati sui loro eventi. Si sono succeduti vari coordinatori in entrambe le
sedi che hanno cercato di far sempre il meglio per dar lustro alle qualità
degli associati sempre attaccati alle origini , usando come collante la
devozione a San Ciro. E’ stato sempre come una bandiera a cui tutti chinavano
la testa. Quelle rare volte che la bandiera non sventolava o veniva strapazzata
San Ciro provvedeva a placare gli animi. Là , in America, bastava nominare San
Ciro , Marineo, Sicilia, Italia e i cuori palpitavano, gli occhi luccicavano ,
ci si alzava in piedi. Qui le sensazioni sono state sempre diverse. Quasi di
autosufficienza. I soliti giudizi sugli americani e sui neoamericani. Si
aspettavano che venissero a trovarci per organizzare collette, stilare liste di
aiuti e cosi via. Esistevano anche i
consulenti. Ma no a quello non dare niente è comunista non ama l’America. A
quell’altro escludilo è sparritteri.
Pochi si sono
accorti che i “nostri”americani sono cambiati. Anni e anni di duro lavoro gli
hanno portato un ottimo benessere e sono orgogliosi di mostrarcelo a viso
aperto. Rispettandosi si misurano il benessere e fanno a gara per distribuirne
una parte compartecipandone gli altri con donazioni , regali ,sponsorizzazioni mentre
vivono in una certa agiatezza. C’è ancora chi combatte tutto questo per propria
incapacità ripescando quell’odio di classe che si credeva morto e sepolto. Il
denaro guadagnato correttamente non puzza. Puzza solo per chi vive di odio.
Da noi c’è
ancora qualcuno che vive ed è vittima di questo tipo di odio. L’americano , in
questo caso il nostro americano, è orgoglioso di mostrare il suo benessere, i
suoi successi economici e come uno di noi che riceve un plauso perché ha
fatto bene una cosa e nessuno lo insulta se quella cosa a lui è riuscita.
Noi
recentemente abbiamo assistito alla indegna gazzarra scatenata ad arte da gente
non avvezza allo stile, alla dignità, al rispetto per premiare Charles De Lisi,
emerito e glorioso scienziato che ci è piovuto dal cielo ,non avendo fatto nulla per meritarcelo. Si sono scannati,
sino al punto da essere rifiutati, con insulti, sfiducie, ed eleganza vuole che
qui ci si fermi. Ci hanno preso in giro con chiavi fasulle e cittadinanze
sibilline.
Siamo fatti
così.
Troverete qui
accanto una foto che riproduce una pagina del nostro quotidiano americano dove
si dà notizia della festa organizzata dalla nostra comunità americana in onore
di Charles De Lisi. Tutto lo staff americano della Associazione di Gaston
Avenue ,San Ciro, guidata da un cerimoniere di eccezione , Sal Pernice, dal suo
Presidente Ciro Cutrona dai vari soci e dirigenti, fra cui alcuni nomi
Zuccaro,Barcia,Ingui ,D’Amico,Patti,Piazza,Busciglio,Sergio,Spataro,Spinella,
Tuzzolino, Sclafani, Scro e tantissimi altri ci hanno ripagato della predetta
indegna messinscena .
Li ringraziamo
per aver riparato ad una certa cafonaggine e per , bene o male, aver
sponsorizzato le nostre estati marinesi altrimenti avremmo galleggiato su fiumare
che il depuratore a Risalaimi si è rifiutato di filtrare.
E dire che
sono gli stessi dall’alto dei loro diplomi che sbeffeggiano ancora oggi
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