Siamo
invitati Domenica 3 febbraio 2019 alle ore 16.30 a Palermo nella sala
conferenze dell’ Hotel Excelsior di Palermo in Via Marchese Ugo. L’invito ci
giunge da una persona cara e notissima fra gli studiosi delle nostre tradizioni
, documentarista appassionato .
“Ha
voluto onorare Marineo convocando Franco Schimmenti, Superiore della
Confraternita di San Ciro e Ciro Spataro già Superiore della stessa
Confraternita.”
Fra
i vari ospiti leggo il maestro Pippo Made, Biagio Buonanno della Proloco
di Mezzojuso e non ultimo Ernesto Schirò
che presenterà “Storia Prestigio e Diaspora degli Arbereshe. Mezzojuso colonia
militare.” Questo mi ricorda non solo la edizione speciale cartacea del
Guglielmo in lingua arbereshe in occasione del centenario della fondazione
dello stato Albanese , ma le lunghe ricerche da noi fatte su Skandeberg per la
preparazione dello spettacolo in lingua sul loro eroe nazionale.
Dalla
locandina :” … acqua e anici pi “nichi” , Marsala Florio pi “granni” e cannola
pi tutti. Per chi conosce Felice
Cammarata, che oggi festeggia i suoi primi ottantanni, la frase ci sta perché è
siciliano verace ! Tormenta i suoi amici estimatori nel non voler cedere al
computer e di tutte le diavolerie moderne che ha accettato si salva solo il
cellulare , oggi per lui unico mezzo di comunicazione ! Rispolvera vecchie
cooperative o società di mutuo soccorso facendole rivivere e coinvolgendo
colleghi della sua generazione in rievocazioni associative. Ma quello che più
di tutto è Felice Cammarata , sempre osteggiato da chi con i pupi si è
ingrassato, è l’unico cavaliere sopravvissuto alla Roncisvalle della cultura
carolingia siciliana.
Io
sono ancora sbalordito quando cito un nome di un personaggio o un fatto
dell’epopea carolingia o di un altro periodo storico , ma pertinente alla
nostra storia e lui ti corregge quasi infastidito e sbalordito del fatto che tu
sbagli data o luogo o personaggio. Non ha mai perso la capacità tipica dei
professori veramente “tuttologhi” mettendo in difficoltà che non è come lui.
Lui
onora Marineo con devozione a San Ciro ed ecco perché la presenza della nostra
confraternita.
Io
suo scarso allievo anzi scarsissimo allievo cerco nel mio piccolo di onorarlo
per ricompensarlo della mancanza di rispetto che spesso “pseudo” studiosi a matula lo hanno osteggiato.
Ora
del volume del prof. Ernesto Schirò non posso dire nulla perché sono curioso di
sentire il commento del Cammarata, e quello del Schirò grande catalizzatore
della cultura arbereshe con cui ho avuto l’onore di collaborare ai tempi del
Guglielmo cartaceo.
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