Due
comunità religiose insieme per far
rinascere
la
chiesa di San Ciro a Maredolce
Nel
2015 un gruppo di attori guidati da Emma Dante in cerca di un luogo dove poter lavorare
stabilmente si imbattè nella fatiscente chiesa sconsacrata di San Ciro, ai piedi
del monte Grifone nel quartiere Brancaccio sotto la grotta dove furono trovati
resti degli elefanti preistorici. Misteriosa
e affascinante, vicina al Castello di Maredolce, è impossibile non notarla per chi si immette
nell’autostrada per Catania. Gli attori la ripulirono di spazzatura e siringhe
e tentarono inutilmente di coinvolgere politici e istituzioni per sottrarre il
luogo all’incuria e al degrado. Malgrado fosse avvenuto un parziale restauro
nel 1982 questo tesoro è tornato nell’abbandono.
Molto
è stato scritto su questa chiesa sconsacrata al culto dove pare che un tempo si
svolgessero feste pagane in onore della dea Cerere. Tra alterne vicende la
chiesa fu edificata nel 1738 e le spese furono sostenute anche dai marinesi che
vollero darle il nome del loro patrono. I carrettieri di Marineo infatti percorrevano
quella strada per portare le loro merci a Palermo e si riposavano nei pressi
della chiesa che era diventato un luogo di incontro e di ritrovo.
Si
deve alla incessante opera di don Angelo Mannina, parroco della Chiesa di Maria
SS. di Pompei a Bonagia, e della sua comunità
religiosa il tentativo di riqualificazione e valorizzazione di questo bene
monumentale. Una celebrazione eucaristica dell’Epifania, organizzata dal parroco nel 2016, è stata
seguita da tanta gente venuta da ogni parte. Ed è ancora don Angelo Mannina a curare eventi
nel maggio dello stesso anno con due giornate dedicate alla musica rock ma
anche alla musica medievale.
Nel
maggio 2017 si riapre la chiesa grazie a “Palermo apre le porte” con il
coinvolgimento della scuola primaria Oberdan dell’Istituto Maredolce.
La sovrintendenza ai Beni Culturali di Palermo
ha recentemente stanziato 65 mila euro per ripristinare gli infissi danneggiati
dalle infiltrazioni d’acqua, intervento necessario per evitare un ulteriore
degrado.
Anche a celebrazioni concluse siamo certi che lo
scambio nel segno di San Ciro tra le due comunità religiose continuerà anche in
futuro.
Mariolina
Sardo
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