Mi
sembra vederlo Antonino Lo Pinto sopra il suo Mulo che scende dai rucchiceddi
verso casa a Santa Anna e sente dire che sta passannu Mussolini e quindi tira
diritto verso il monumento per vederlo. In pratica il duce non si fermò ma la
gente non capiva perché mentre la gente lo osannava Lui sferrava pugni e calci
. Ci vollero due donne con gli attributi che si pararono davanti la sua macchina per fermare il corteo. La maestra D’Angelo e
la mamma del prof. Mimmo Tuzzolino. Rimase deluso il Lo Pinto, sopra il suo
Mulo. Appena gli dico che esiste un progetto (approvato da questa giunta) per
spostare il monumento e lui senza lasciarmi finire mi dice quasi irritato : se
lo spostino sopra le loro corna … ! Gente che non ha rispetto della memoria
collettiva !
E’
come scorrere un libro di storia : la storia di un secolo di Marineo. Una
memoria lucida, precisa, date e spesso ore , anno e coincidenze.
Chi
lo assiste riceve ordini di prendere prosciutto cotto e ricotta … ma dove li prendi
? precisa il Lo Pinto ,da buon marinese ,perchè l’ultimo era duro e secco …
Credo
che a 94 anni uno si meriti il meglio !
Alla
mia generazione è sfuggito il dialogo con le generazioni precedenti. Ci sono
sfuggiti centinaia di aneddoti storici, dicerie, fatti. “Noi avevano dipinto la
camera , come usava una volta, affrescata da tuo padre Antonino , sulla direzione di tuo nonno Onofrio,
che era talmente bella che venivano tutti a vederla …”. Mi dice come benvenuto …
La
Storia gli storici la manipolano a loro piacimento ma la tua storia personale ,
in un paese è scritta dal vivo dai suoi concittadini. E te ne accorgi nei
funerali dove tutti ci tengono ad accompagnarti. Un giorno ho chiesto al
DiSclafani (ex custode dei nostri avi , quello che in due secondi localizzò i
resti dei poveri Sileci) se nel cimitero vi fosse una parte dedicata “ai
cattivi”. Mi guardò due volte come per dirmi “guarda che i cattivi sono tutti ancora
vivi ”.
Non
ho mai sentito dire, a Marineo, di un
morto che fosse stato cattivo !
In
un paese dove si prevarica a tutti i livelli ci è mancata la “conoscenza” dei
nostri “maggiori” cioè quelli prima di noi. E cosi sentirti dire dei tuoi
antenati qualsiasi cosa ti esalta. Poi ti viene la pelledoca perché mentre noi
usiamo nome e cognome il Lo Pinto usa solo il nome. Don Saro, Don Pippino, Don
Pitrino (…dice: tuo bisnonno !) e cosi via. Il nostro Lo Pinto ricorda date di
matrimoni , persino i nomi delle mogli di chi cita ,recitate in diminuitivo:
Enzina, marietta vincenzina !
Mi
ha colpito il non uso di nciurie ! Non gli ho sentito usare soprannomi per
definire una persona. Ora Don Antonino Lo Pinto , che ha già tanto aiutato la
chiesetta di Santanna vorrebbe
accelerare le pratiche del salone parrocchiale accanto alla chiesa.
Ecco
questo è un bel modo per farsi ricordare.
Ci
salutiamo con la promessa di rivederci. Appena fuori l’amico che mi ha
procurato l’incontro mi sussurra: si tu puoi rivederlo , lui no ! E’ non
vedente !
In
oltre un ora di colloquio non me ne sono accorto. Quindi il non vedente sono io
!
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