COSA NOSTRA anzi cose
nostre
Praticamente la nostra
amicizia è anomala ! Lui generazionalmente appartiene alla sinistra. Io sono moderato
senza patria né padroni, più o meno come lui ! Io ho vissuto in entrambi gli ambienti
attivamente.
Abbiamo litigato
ferocemente e vinceva sempre lui perché i poeti sono come le donne: vincono
sempre o grazie al corpo o grazie all’intelligenza. Figuriamoci quando posseggono
entrambe le cose ! Dei poeti non mi piace questo vedere cose che io non vedo o
addirittura sognarle. Lui è dissacratore (oggi accettabile ed intelligente) ma
coraggioso. Dopo i nostri scontri fraterni (gli ipocriti l’hanno definita
correzione fraterna) abbiamo un grande filing riservato e non invasivo. Gli
sono stato vicino , quasi invisibile, quando è rimasto “orfanello” , ho cercato
di addolcire il suo esilio lombardo facendo da spalla allo zio. L’ho esortato
più volte a “parlarci d’amore” nelle sue canzoni, e mi sono sempre allontanato
quando mi diceva che l’ho ispiravo … quando prendeva di mira gli ipocriti ! Ho
dovuto condividere la sua amicizia con una specie di machiavelli ossessivo
convinto di avere più seguito lui che Mosè o Noè , trascurando il campo dove
eccelle per dormire la sera con la bambola gonfiabile , cambiabile ogni sera,
vuoi con Gramsci vuoi con Pasolini vuoi con …
Il nostro invece ogni
tanto si eclissa perché ai poeti non è concessa pausa, riflessione disagio.
Essendo al nord avrebbe dovuto imparare la catena di montaggio !
Poi d’improvviso si
affaccia e ti sbalordisce. Ti arriva potente il ruggito del Gattopardo. Quello
che Tomasi di Lampedusa ha scritto in trecento pagine il nostro Ezio lo ha
detto in tre strofe !
Ben tornato Ezio, ti
porto i saluti che tuo zio mi ha dato sabato per te !
Non perdetevi l’inno
alla nostra terra di Ezio Spataro www.cavadeipoeti.blogspot.com
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