Dieci anni fa moriva il papa Giovanni Paolo II – il papa che ha conquistato il cuore dei giovani che venivano ad incontrarlo numerosi alla Giornate della Gioventù. Il suo funerale ho vissuto nella scuola poiché all’epoca insegnavo in un Istituto tecnico commerciale. Il nostro tecnico ha preparato diverse postazioni perché anche gli studenti potessero partecipare alla trasmissione del funerale che si è svolto di mattina. Il preside ha dato il permesso a quelle classi dove la maggioranza degli studenti lo chiedeva e siccome gli studenti dovevano essere protagonisti nella scuola italiana, l’insegnate doveva accompagnare i suoi studenti alla trasmissione. Va di sé che le classi che scampavano così il compito di matematica erano più numerose ma in genere sentivamo le parole di stima per questo grande papa.
Prima del funerale la RAI trasmetteva le
riprese più curiose o più significative del pontificato di Karol Wojtila e così
abbiamo potuto ridere e riflettere e capire perché ha sofferte così tanto,
spesso in diretta: In un incontro con le
famiglie Giovanni Paolo II ha detto che oggi la famiglia soffre e che questo
fatto è molto grave. Ha offerto le sue sofferenze per compensare la situazione
difficile dei giovani oggi. Gliene siamo molto grati.
Anche da morto questo papa ha lasciato un
messaggio importante. Sulla sua semplice bara era poggiato il Vangelo aperto e
il vento sfogliava le pagine quasi per dirci che è importante leggere e
meditare le Sacre Scritture. Il suo messaggio quando è stato eletto: “Non
abbiate paura di Cristo, aprite, anzi spalancate le porte al suo Vangelo “ è
valido anche oggi.
02.04.2015
Růžena Růžičková
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