Sicuramente mi sarà sfuggito , ma è più sicuro che sono io
ad aver fatto finta di nulla… Per una estate si sono chiusi a casa del Virga il
quartetto dei “cimiteri dell’infanzia”. Il Virga, l’Ezio Spataro …l’altro che non lo nomino perché altrimenti
sputa veleno, e ovviamente il Vincenzo D’Aversa. Hanno composto filmati,
registrato aneddoti, battute sarcasmi. Erano il meglio della satira irriverente…
Il Daversa dopo ogni riunione mi incrociava e mi faceva la predica sull’amicizia
ecc.ecc.
Era il tempo che il Virga suggerì la famosa banca dati
detta della memoria e l’Ezio Spataro voleva mettere in salvo , nella banca
della memoria non so quale “piritu”. Ora il Virga è nel gruppo di quelli che
arrivati a Bolognetta si tolgono la polvere marinese di dosso e dai calzari, l’Ezio
Spataro forse non scrive più poesie … per colpa dell’amore, l’altro
bisognerebbe querelarlo perché priva il paese della sua arguzia e si perde
dietro il primo sanicola saccente che incontra e infine il saggio Daversa che fra
“auguriamoci la salute” e “affidiamoci al buon Dio” ha scelto il buon Dio.
Mi aspettavo che uno dei tre lo ricordasse , perché almeno
questo lo sanno fare bene. Perché io posso parlare di “sporadici “ incontri nel
corso mentre loro hanno più volte bevuto alla sua saggezza… Siamo sotto Pasqua e mi sono autocensurato.
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