venerdì 3 aprile 2015

VINCENZO D'AVERSA



Sicuramente mi sarà sfuggito , ma è più sicuro che sono io ad aver fatto finta di nulla… Per una estate si sono chiusi a casa del Virga il quartetto dei “cimiteri dell’infanzia”. Il Virga, l’Ezio Spataro  …l’altro che non lo nomino perché altrimenti sputa veleno, e ovviamente il Vincenzo D’Aversa. Hanno composto filmati, registrato aneddoti, battute sarcasmi. Erano il meglio della satira irriverente… Il Daversa dopo ogni riunione mi incrociava e mi faceva la predica sull’amicizia ecc.ecc.
Era il tempo che il Virga suggerì la famosa banca dati detta della memoria e l’Ezio Spataro voleva mettere in salvo , nella banca della memoria non so quale “piritu”. Ora il Virga è nel gruppo di quelli che arrivati a Bolognetta si tolgono la polvere marinese di dosso e dai calzari, l’Ezio Spataro forse non scrive più poesie … per colpa dell’amore, l’altro bisognerebbe querelarlo perché priva il paese della sua arguzia e si perde dietro il primo sanicola saccente che incontra e infine il saggio Daversa che fra “auguriamoci la salute” e “affidiamoci al buon Dio” ha scelto il buon Dio.
Mi aspettavo che uno dei tre lo ricordasse , perché almeno questo lo sanno fare bene. Perché io posso parlare di “sporadici “ incontri nel corso mentre loro hanno più volte bevuto alla sua saggezza…    Siamo sotto Pasqua e mi sono autocensurato.

Nessun commento:

Posta un commento