Ciao Onofrio
Ti invio la storia del fatto di Marineo
musicata oggi stesso
A presto
Franco Trincale
su you tube trovate le sue migliori canzoni
Dopo alcuni giorni che ci scambiamo messaggi
oggi Franco Trincale mi manda questo messaggio a complemento di quello di ieri
con il ritrovato testo della canzone su Maria Concetta.
Franco Trincale l’aveva scritta nel 1972 come
era sua abitudine subito dopo il fatto. Per uno come lui che avrà scritto più
di trecento (ballate, canzoni, commenti ecc.ecc.) , malgrado possieda un
archivio ineccepibile qualcosa si perde o si “vuole dimenticare”. Un fatto cosi
atroce lo permette.
Oggi ha ripreso testo e chitarra e l’ha “rimusicata”
per noi marinesi.
Franco Trincale non è un cantastorie ma il
cantastorie. Quando mi chiedevo ma oggi esistono i Paladini ? Chi ricopre quel
ruolo ? Ecco Lui lo è a pieno titolo perché non c’è fatto avvenuto nel nostro
paese, non c’è stata battaglia sociale a cui lui non ha partecipato. Uomo
limpido di sinistra ha battagliato con tutti ma è stato anche la loro coscienza
e se da un lato era in prima fila assieme ai lavoratori non mancava di “litigare”
con i compagni chiunque fossero. Vale la pena per i giovani visitare il suo
sito, ascoltare cosa è stato e cosa rappresenta. Orgoglioso, tenace non conosce
compromessi. Diffida degli altri perché molti tentavano di abusare delle sue
capacità e io godo del suo saluto perché ho fatto mie le sue battaglia sociali
e umanitarie.
Un cantastorie non è uno che chitarra alla
mano oggi si esibisce cantando qualche canzone della nostra tradizione.
Assolutamente no. Il cantastorie interpreta i fatti del suo tempo e li denunzia.
Questo è stato per oltre mezzo secolo Franco
Trincale.
Vi canto una
storia successa all'inferno
a Marineo vicino
Palermo
dove i nipoti dei
"garibaldini"
cercano il pane in
terre lontane
Laggiu' in
Sicilia "terra d'amuri"
appena sposi si è
divorziati
gli uomini vanno a
far gli emigrati
e lascian le mogli
ingravidate
In una di
queste tante famiglie
viveva Concetta il
marito e tre figli
con una pensione
di poche lire
vivevan quel tanto
per non morire
Ora Giuseppe
vestito di nero
insieme alla gente
del paesello
segue piangendo le
misere spoglie
dei suoi figlioli
e della moglie
Laggiu a
Marineo vicino Palermo
dove ha sede la
"conca d'oro"
una madre la morte
ha dovuto cercare
per i suoi figli
potere sfamare
Conetta
soffriva nel vedere i figlioli
privi di gioia e
senza ristoro
perchè in quella
casa non c'era più pane
da quando gli han
tolto la magra pensione
Ora stai bene
gli ha scritto lo Stato
allo sposo
Giuseppe che stava ammalato
che insieme a
Concetta la cinghia tirava
poichè la pensione
non gli arrivava
A lavorare nessuno lo piglia
così che a rotoli
va la famiglia
è disperato non sa
cosa fare
ed il bisogno lo
porta a rubare
Viene scoperto
e messo in galera
la moglie resta in miseria nera
Concetta nei campi
passa i mattini
tagliando cicoria
per sfamare i bambini
Laggiù a
Marineo vicino Palermo
dove la gente va a
villeggiare
ci stanno case col
tufo inalzate
dove morire si può
sotterrati
Un giorno il
soffitto della casetta
che abitava la
mamma Concetta
crolla e la donna
colpita ne resta
con un larga
ferita alla testa
Ed in quel
regno di sola miseria
dove che l'alcool persino mancava
la suocera corre e
le reca soccorso
disinfettandola
col vino rosso
Ora Giuseppe
vien scarcerato
ma la libertà gli
è vigilata
cerca lavoro ma un pregiudicato
nessuno lo piglia
per giunta ammalato
Un giorno la
luce si vide tagliare
poichè la bolletta
non potè pagare
così che la misera
stanzetta nera
ancora più triste
gli appare la sera
Laggiù a
Marineo vicino Palermo
dove ci stanno
ricconi ed agiati
a una famiglia di
povera gente
gli hanno tolto
persin la corrente
Ed ogni giorno
in quel cuore di mamma
cresce più forte
la disperazione
fino a
raggiungere i limiti estremi
dei quella umana
sopportazione
Vuol porre fine
a quell'inferno
e per saziare la
fame dei figli
ha disegnato in
pensiero la sorte
insieme coi
figli cerca la morte
Prende per
primo il figlio minore
di cinque anni
Maurizio appena
e poi Giuseppe
stringe al suo petto
mentre nel pozzo
si lancia di getto
dopo un giorno
di vane ricerche
hanno trovato i
due bimbi e la madre
mentre afflitto
piange quel padre
con Teresa che
sola ora è
A dodici anni
Teresa è rimasta
sola e con il suo
muto dolore
con dentro rabbia e sopportazione
di quella gente
del meridione
Laggiù a
Marineo vicino Palermo
dove in tanti si
va a villeggiare
ci sono i figli
della miseria
che senza madre
han dovuto testare
Laggiù a
Marineo vicino Palermo
dove si è vedovi o
divorziati
laggiù a Marineo
vicino Palermo
le cose dovranno
esser cambiate
laggiù a
Marineo vicino Palermo
dove "sbarcò"
l'eroe Garibaldi
c'è gente povera
ancora là
che vuole lavoro e la libertà
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