giovedì 23 aprile 2015

IPOTESI SU SAN CIRO 1- GEMELLAGGI



DOVE VANNO A FINIRE I PALLONCINI…

E  SE LO RESTITUISSIMO ?
La foto che vi mostriamo è un documento storico perché è come una radiografia. Questa foto mostra o fotografa i nostri sentimenti, la nostra professionalità il modo che abbiamo di affrontare le cose. Fra comitato di gemellaggio di serie A e comitato di serie B sono coinvolte almeno 50 persone. E’ un capolavoro di arte “mercantile”. Ci sono dentro tutti nessuno escluso. Alcuni sono stati inseriti addirittura senza essere stati consultati. Cioè mi lamento perché non mi hanno consultato e mi sarei lamentato se non mi inserivano. Di queste 50 persone non ci risulta che nessuno abbia ancora “segnalato “ lo stato della scultura che i “nuovi angioini” hanno regalato ai loro “gemelli”. Il monumento è ancora là sopra un pallet marcio, dei forati fatiscenti e delle pietre non definite. Biancheria sporca. Dono non gradito. Senza fissa dimora.
Del resto le migliaia di persone che si sono confrontate con il gemellaggio, le centinaia di insegnanti che lo hanno vissuto, i comitati che si sono alternati, “l’ebreo errante del gemellaggio” , possibile che nessuno di loro si sia accorto che chi ha avuto la doppia funzione di “padre padronme “ della confraternita, di perenne “barone” del gemellaggio, possibile dicevamo che non si sia accorto che se per 31 anni ha dormito a Saint Sigolenne ha dormito a circa 30 km. del paese di San Ciro che si trova ad est di Saint Sigolenne ? E possibile che non si sia accorto che in Francia ci sono una 40 fra  paesi e località che portano lo stesso nome ? E che esiste una specie di Associazione dei paesi che portano il nome di San Ciro ? Per non parlare del paese di San Ciro che si trova attaccato a Salemi ? Questo ci spiega l’ostilità mostrata appena abbiamo proposto degli incontri che abbiamo chiamato “Ipotesi su San Ciro”.
Del resto cosa dobbiamo aspettarci da chi pomposamente “trova” testi settecenteschi su San Ciro senza averli mai cercati, e ci tiene col fiato sospeso perché noi “crediamo” e non dubitiamo, aspettando che la moglie si decida a “commentarli” che una studiosa marinese da 110 e lode ne traduca una parte e un altro marinese ne traduca un'altra parte e noi aspettiamo per amore della cultura e per “fede” e mentre aspettiamo si scopre che i testi da tradurre non sono documenti su San Ciro ma le lettere di San Paolo già mille volte tradotte e cosi via.
Del resto se dopo trentanni non si sono accorti che Saint Sigolenne si trova a un tiro di schioppo da San Ciro delle Ardenne ci viene da pensare se la cultura a Marineo sia equiparabile più ad una meritrice che ad una musa. 

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