DOVE VANNO A FINIRE I PALLONCINI…
E SE LO RESTITUISSIMO ? |
La foto che vi mostriamo è un documento storico
perché è come una radiografia. Questa foto mostra o fotografa i nostri
sentimenti, la nostra professionalità il modo che abbiamo di affrontare le
cose. Fra comitato di gemellaggio di serie A e comitato di serie B sono
coinvolte almeno 50 persone. E’ un capolavoro di arte “mercantile”. Ci sono
dentro tutti nessuno escluso. Alcuni sono stati inseriti addirittura senza
essere stati consultati. Cioè mi lamento perché non mi hanno consultato e mi
sarei lamentato se non mi inserivano. Di queste 50 persone non ci risulta che
nessuno abbia ancora “segnalato “ lo stato della scultura che i “nuovi
angioini” hanno regalato ai loro “gemelli”. Il monumento è ancora là sopra un
pallet marcio, dei forati fatiscenti e delle pietre non definite. Biancheria
sporca. Dono non gradito. Senza fissa dimora.
Del resto le migliaia di
persone che si sono confrontate con il gemellaggio, le centinaia di insegnanti
che lo hanno vissuto, i comitati che si sono alternati, “l’ebreo errante del
gemellaggio” , possibile che nessuno di loro si sia accorto che chi ha avuto la
doppia funzione di “padre padronme “ della confraternita, di perenne “barone”
del gemellaggio, possibile dicevamo che non si sia accorto che se per 31 anni
ha dormito a Saint Sigolenne ha dormito a circa 30 km. del paese di San Ciro
che si trova ad est di Saint Sigolenne ? E possibile che non si sia accorto che
in Francia ci sono una 40 fra paesi e località
che portano lo stesso nome ? E che esiste una specie di Associazione dei paesi
che portano il nome di San Ciro ? Per non parlare del paese di San Ciro che si
trova attaccato a Salemi ? Questo ci spiega l’ostilità mostrata appena abbiamo
proposto degli incontri che abbiamo chiamato “Ipotesi su San Ciro”.
Del resto cosa dobbiamo
aspettarci da chi pomposamente “trova” testi settecenteschi su San Ciro senza
averli mai cercati, e ci tiene col fiato sospeso perché noi “crediamo” e non
dubitiamo, aspettando che la moglie si decida a “commentarli” che una studiosa
marinese da 110 e lode ne traduca una parte e un altro marinese ne traduca
un'altra parte e noi aspettiamo per amore della cultura e per “fede” e mentre aspettiamo
si scopre che i testi da tradurre non sono documenti su San Ciro ma le lettere
di San Paolo già mille volte tradotte e cosi via.
Del resto se dopo trentanni
non si sono accorti che Saint Sigolenne si trova a un tiro di schioppo da San
Ciro delle Ardenne ci viene da pensare se la cultura a Marineo sia equiparabile
più ad una meritrice che ad una musa.
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