giovedì 23 aprile 2015

L'IRA DI SAN GIORGIO

In parrocchia possediamo solo questo dipinto di San Giorgio
Avete presente quando nel corso sfrecciano auto e moto a velocità non consentita ? E’ il momento quando i marinesi vanno o tornano dal lavoro e fanno il giro della Processione a grande velocità o i giovani cavalcando moto che sembrano astronavi ti sfiorano proprio là dove il marciapiedi è inesistente o (incredibile) è anche occupato dall’auto di presunte prosperose signore che scendendo dalla macchina ci mostrano l’intimo appena acquistato. Fu cosi che scansai il cavallo lanciato “alla corsa dei berberi” ma non potei evitare che la lancia mi colpisse. Non è facile trovarsi addosso cavallo e cavaliere , ma posso garantirvi che l’iconografia di San Giorgio corrisponde pur nei minimi particolari. Non sono qui a raccontarvi che grazie al mio amico dottore fui immediatamente soccorso senza bisogno che il Taormina e l’altro (di cui mi sfugge il nome…) venissero a fotografarmi.
“Ora dimmi tu come si può festeggiare la “presunta” donazione del teschio alla vigilia della mia festa”. Era un fiume di parole e improperi ! “Già sono completamente oscurato da Ciro malgrado fossimo coetani, malgrado fummo martirizzati in contemporanea e dire che io ero fidanzato e lui invece non ha mai chiarito il ruolo delle sue quattro donne”. Ho cercato di calmarlo senza riuscirvi ! Sino a quando incontro i reduci dalle votazioni della proloco. Lì la sua ira si è trasformata in sarcasmo, in forte ilarità. Ci siamo messi ad ascoltare i commenti e scambiandoci occhiate loquaci ci siamo detti alla moda del Gattopardo che qui non cambia nulla. Siamo in un paese matriarcale dove le donne (solo loro) decidono per i mariti, dove per accettare una carica ci vogliono almeno tre giorni per pensarci sopra, dove alla scadenza di un mandato ci si aspetta automaticamente la riconferma a prescindere, dove la vecchia guardia in prima battuta dichiara che non è interessata a proporsi, ma intanto è in lista, dove “mettere a disposizione la carica” e come dichiarare di aver fallito, dove nessuno è candidato , ma nessun altro è propositivo. E’ stato un momento di grande civiltà e vedere gli exproloco (oggi ex) andare a casa portandosi la sedia è stato molto istruttivo.
Ma alla fine San Giorgio cosa vuoi da me ? Fu allora che San Giorgio mi diede una busta con un fascicolo con scritto sopra “IPOTESI SU SAN CIRO” .
Lo spazio di un blog è limitatissimo e non riusciamo a scrivere tutto perché i “fatti “ sono tanti.
E cosi i nostri lettori devono pazientare perché domani vi daremo le date su IPOTESI SU SAN CIRO , sull’incontro sulle storiche tragedie della Sileci e della Benanti, sul finanziamento del Campo Sportivo e relativa intestazione al Manumanca, sulla ristampa del fumetto su San Ciro, e sulla rubrica dei morti da ricordare alla messa di San Ciro ad Agosto (bisogna prenotarsi).

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