lunedì 27 aprile 2015

IPOTESI SULLA BAMBAGIA




Meditavo nei seggi della confraternita
sulla natura della bambagia,
se poteva tamponare 

le ferite della fede
acquisita nei paesi dell'Ovest
dove Dio era stato adorato col denaro
senza violenze ne carri armati

Feci diverse ipotesi sulla bambagia,
mentre nel silenzio 

la ferita continuava a sanguinare 
e c'era poco da ridere,
nessun Peppone a ostacolarmi
nessun Don Camillo a catechizzarmi
rimasi allineato ad un mondo ateo che
andava a messa ogni domenica.

Rimasi al sicuro nell'Ovest

al sicuro da Dio,
e scongiurai la morte
per augurarmi la pensione.
Mi costruì una casa di bambagia
dove ogni urto con la fede
era attutito da soffici pareti
il capitalismo mi sorrideva

dietro le finestre
mi mostrava un cielo blu

un paradiso che maturava
con gli interessi.


(Ezio Spataro)


Forse non avrei scritto nulla della serata perché è uso auto incensarsi , mettersi in vetrina, mostrare medagliette. La serata prevedeva una testimonianza sulla fede nell’est al tempo della guerra fredda. Mai avrei pensato che una poesia ricevuta nel pomeriggio avrebbe dato un taglio cosi forte e soprattutto come fosse possibile che poche strofe racchiudessero quello che ci siamo detti in oltre un ora. La poesia è un fedele resoconto di una serata scorrevole (meno di un ora) che ha fortemente coinvolto i relatori. Dal Parroco al Superiore (Parisi Rosa) al Ciro Realmonte ai giovani lettori e soprattutto ai due pertinenti interveniti (La Prof.sa Mancino e il prof Giovanni Perrone). Il Cutrona con i cantori sembravano sirene seguiti da tutti i presenti. Belle facce che ti aiutavano perché non c’era differenza fra pubblico e relatori. Molti amici presenti ma moltissimi “venuti per sapere”.
Finalmente rimasti fuori i saccenti mercanti che immischiano Dio e politica. Ci sono mancati i “comunisti” assenti ingiustificati che forse hanno pensato ad un processo ad un sistema mentre si è parlato di un momento storico a molti sconosciuto. Si è parlato di “cristiani” messi alla prova e alla gogna, di errori che hanno trasformato cristiani in martiri per una errata lotta alla Chiesa. Di mancata educazione religiosa, di Stato contro la fede, di non libertà religiosa.
E sono riconoscente al mio amico Ezio Spataro per aver usato la metafora della bambagia per descrivere due mondi , due universi. La lettura della sua poesia a fine serata fatta da Ciro Realmonte è stata veramente la sintesi magistrale di quello che ci siamo detti per tutta la serata.
Deontologia vuole che si ringrazino persino gli assenti , a cui abbiamo risparmiato la serata. Ai presenti i ringraziamenti di tutti ma soprattutto delle due Confraternite di Santa Anna e San Michele.

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